Chiesa

La forza del cristianesimo (spiegata a un liceale) - Terza parte

Ma i quesiti di Nicola sono tanti… ha 17 anni e affronta ogni tema con la schiettezza della giovinezza, sul perché del dolore, sul senso della preghiera, su episodi della storia in cui il ruolo della Chiesa non gli è chiaro e che spaziano dalle Crociate all’Inquisizione, dagli indios all’Illuminismo, da Napoleone alle Guerre Mondiali; Cammilleri si destreggia con una dovizia rara, dando una prospettiva storica nuova, sempre efficace e mai divagante eppure piacevole e ben fruibile da qualunque tipologia di lettore.

Il tema della libertà personale tuttavia ritorna con vigore: perché Dio permette il Male? Perché ci lascia liberi di compierlo? Perché scegliamo il Male? La risposta non è semplice, tuttavia lo zio trova l’esempio più calzante per spiegare l’atteggiamento di Dio, a volte incomprensibile: “Il buon papà, se vuol far crescere bene il figlioletto, non si sostituisce a lui. Quando il bimbo non sa fare una cosa piuttosto impegnativa, il buon papà gli dice: comincia tu, io ti insegno come si fa, poi, se proprio non riesci, intervengo io”. Ma mentre spiega di dottrina e storia, Cammilleri ogni tanto si sofferma sulle sue parole che acquistano nuovo significato; sembra quasi comprenda infine nuove sfumature e nuove accezioni, proprio nel momento in cui desidera insegnare a un ragazzo con il cuore aperto. Eppure ciò non toglie che i dolori della vita, le angustie personali facciano infine affermare al maestro che Dio è il grande Boh dell’esistenza… A questo punto, Nicola con sicurezza lo riprende: “Eh, ci vuole fede!”. San Paolo agli Efesini dice che Dio «ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare».

“Eh, ci vuole fede!” – insiste Nicola. “E finalmente mi colpì. Sì, perché ero stato io a spiegargli proprio questa cosa. E ora che io stesso vacillavo, ecco che il richiamo all’ordine mi veniva proprio da dove meno me lo aspettavo. Il discepolo non è di più del maestro, ma talvolta anche il maestro ha bisogno del discepolo, hai detto bene, bisogna fidarsi. E alla cieca”.

In un dialogo platonico contemporaneo, Cammilleri sviscera con sapienza, un pizzico di ironia socratica e gusto i grandi temi della cristianità che sono poi i grandi temi dell’esistenza e, maieuticamente, Nicola, con il suo stupore ragazzo comprende che seguire la volontà di Dio è la chiave per un’esistenza ricca, rocambolesca, a volte travagliata, ma piena di significato e di speranza.

Fiorenza Cirillo, 9 agosto 2021

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