Cronaca

Scontro Roma-Berlino

La Germania paga l’Ong: ora altri 500 immigrati verranno in Italia

Svelata la terza Organizzazione non governativa che incasserà i fondi del governo di Berlino: “Sarà il 12% del nostro bilancio”

germania sea eye © claudiodivizia e Lightboxx tramite Canva.com

La notizia esplode come una bomba nel pieno di un dialogo Italia-Germania che sembra essersi incrinato. Semplice: Berlino verserà altri 365mila euro nelle casse di un’altra Ong, la Sea Eye. L’organizzazione in questione è attiva nel Mediterraneo centrale e, nonostante le sanzioni da parte del governo italiano, riceverà finanziamenti dalla Germania. Secondo quanto riferito da IlGiornale.it, Berlino ha destinato nuvi fondi alla ong Sea Eye, portando l’ammontare totale dei versamenti alle organizzazioni no profit a 1.55 milioni di euro. L’ennesima transazione economica alimento lo “stupore” del governo, ovviamente, e inasprisce la tensione a Roma, dato che Sea Eye e altre organizzazioni simili operano nel Mediterraneo, contribuendo agli sbarchi di migranti nell’Italia.

Quei 2 milioni di euro

In fondo ieri la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, aveva fatto sapere che i finanziamenti alle Ong sarebbero stati tre. Fino ad oggi erano emersi sulla stampa solo due casi: per quest’anno, il Bundestag ha stanziato 2 milioni di euro per le Ong e, fino ad ora, ha erogato 790mila euro per Sos Humanity e 400mila per la comunità di Sant’Egidio, ai quali adesso si sommano i fondi elargiti a Sea Eye. Questi finanziamenti sono parte di una strategia che sta creando frizioni diplomatiche tra Italia e Germania, un braccio di ferro che i ministri e il presidente del consiglio stanno cercando di gestire a livello europeo. Il budget totale è di 8 milioni di euro, divisi in quattro anni fino al 2026.

La posizione di Sea Eye sui finanziamenti tedeschi

La Sea Eye, dal canto suo, ha accolto con favore il sostegno di Berlino, sottolineando che i 365mila euro di finanziamento nel 2023 rappresentano “circa il 12% dell’intero bilancio della nostra organizzazione”. Non è tanto, forse, ma nemmeno spiccioli. Di fatto questi fondi consentiranno all’associazione di portare avanti “altre due missioni di salvataggio della Sea Eye 4”. Tradotto in altre parole: grazie ai soldi di Berlino, la nave umanitaria potrà andare per due volte in mare aperto, caricare migranti e trasportarli nel Belpaese. Stando ai dati diffusi da Sea Eye sul loro sito, nel 2021 hanno realizzato 7 missioni di salvando “oltre 1800 vite”. In media, 250 migranti per ogni missione. Ciò significa che grazie ai fondi della Germania, numero più numero meno, altri circa 500 immigrati sbarcheranno in Europa. Prevalentemente sulle coste italiane. “Indipendentemente dall’attuale dibattito nazionale ed europeo sulla gestione della migrazione, l’inasprimento delle leggi sull’asilo e la disponibilità degli Stati membri dell’Ue ad accogliere i richiedenti asilo, ogni giorno le persone rischiano la vita attraverso il Mediterraneo”, dice Jutta Wieding di Sea Eye, “e se si trovano in emergenza in mare, vogliamo essere in grado di salvarle”.

La sfida della Germania

La Germania intanto sta affrontando uno tra i periodi meno favorevoli della sua storia recente. Oltre alla recessione e all’aumento del flusso migratorio verso l’Europa, il Paese è stato caratterizzato da un’impennata di lavoratori poveri e un indebitamento privato significativo.

Inoltre, la decisione del governo tedesco di finanziare Sea Eye sembra puntare a un’agenda ben precisa. Il governo “semaforo”, formato da socialdemocratici, verdi e libdem, è alle prese con un crescente scontento popolare, alimentato in parte dall’ondata di immigrazione nel Paese. La strategia di chiudere le frontiere e di fare gravare il peso dell’emergenza migratoria sull’Italia potrebbe rappresentare una risposta a queste problematiche.

Franco Lodige, 29 settembre