Appunti sudamericani

La mossa di Biden: “Truppe straniere ad Haiti”

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Gli Stati Uniti considerano l’invio di truppe straniere ad Haiti

Antony Blinken, Segretario di Stato Usa, sta “parlando” con diversi governi dell’intervento e gli Stati Uniti stanno valutando la richiesta del governo haitiano di inviare truppe straniere per far fronte alla grave crisi in quel paese caraibico, assicurano alla Casa Bianca e al Dipartimento di Stato.

“Dobbiamo vedere quali passi devono essere presi per sostenere efficacemente la polizia nazionale haitiana e se ci sono altre cose che la comunità internazionale può fare per aiutare Haiti a proteggersi”, ha affermato Blinken. Intanto ad Haiti le violenze continuano.

Uomini pesantemente armati hanno fatto irruzione nel terminal di Varreux, la principale infrastruttura del porto della capitale haitiana dove è stoccato il carburante, e hanno rubato una quantità indeterminata di carburante, ha riferito la società WINECO, che gestisce gli impianti.

Non si tratta del primo assalto a quel terminal, bloccato da metà settembre dal leader della gang G9, l’ex poliziotto Jimmy Cherisier, alias Barbecue. Non bastasse è tornato pure il colera a mietere decine di vittime.

Maduro accusa il governo Boric di “reprimere e torturare” i Mapuche

Il dittatore venezuelano ha attaccato nuovamente ieri il governo del presidente cileno, che ha accusato di “reprimere” e “torturare” gli indigeni Mapuche. Durante un atto per la cosiddetta “Giornata della Resistenza Indigena”, Maduro ha espresso il suo sostegno al popolo Mapuche, nel mezzo dei violenti attacchi che si verificano da oltre un anno nel sud cileno per mano di 4 organizzazioni terroristiche marxiste Mapuche. “Gli indiani Mapuche in Cile, così repressi in Cile. Saluti al popolo Mapuche! Così represso, così torturato e così martirizzato nel Cile di oggi!” ha tuonato a reti unificate Maduro.

I migranti cubani adesso arrivano in Florida anche su tavole da surf

Due migranti cubani sono stati arrestati dagli agenti della pattuglia di frontiera degli Stati Uniti dopo essere arrivati nelle Florida Keys su tavole da windsurf. L’agente capo della pattuglia Walter N. Slosar, che guida la guardia costiera di Miami, ha twittato una foto dei due migranti, che sono rimasti illesi e dovrebbero essere rimandati a Cuba, ha detto Slosar.

L’Onu: sono saliti a 7,1 milioni i rifugiati venezuelani fuggiti dalla dittatura

Secondo il nuovo rapporto pubblicato ieri, 10 mila migranti venezuelani sono bloccati da giorni in una città nel nord-ovest della Colombia in attesa che qualche nave arrivi per attraversare il Golfo di Urabá e poi entrare nel Darién Gap.

Perché l’indagine contro Maduro è bloccata alla Corte Penale Internazionale

L’indagine concordata il 3 dicembre 2021 dal procuratore della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, sui crimini contro l’umanità commessi in Venezuela durante il governo di Maduro, è paralizzata nella Camera per gli affari preliminari dell’istituzione internazionale, il cui organo consultivo ha come relatore la giudice messicana María del Socorro Flores. La denuncia è stata fatta ieri da Walter Márquez, presidente della Fondazione El Amparo e direttore generale del Comitato internazionale contro l’impunità in Venezuela (Ciciven).

“È trascorso un ragionevole periodo di tempo per presentare l’atto e la camera decidere sul ricorso. A nome delle vittime, vi esortiamo a rispettare tale ragionevole termine”, ha affermato Márquez rivolto alla Flores. Ha insistito affinché questi vengano effettuati secondo “i criteri stabiliti nella risoluzione 60/147 delle Nazioni Unite del dicembre 2005, relativa al diritto delle vittime a un’indagine tempestiva, efficace, completa ed efficiente. A maggior ragione quando la Missione internazionale indipendente di verifica dei fatti è stata appena ratificata dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite”.

L’attivista per i diritti umani ha anche chiesto che le informazioni raccolte dalla missione delle Nazioni Unite siano incorporate nell’indagine della CPI. “Al momento c’è una doppia vittimizzazione di molti cittadini. Uno per essere stato vittima della repressione del regime di Maduro, e un altro per essere stato vittima del ritardo procedurale della Corte penale internazionale. A nome di molte delle vittime che rappresento, chiediamo velocità procedurale in modo che ci sia giustizia all’Aia”, ha concluso.

Paolo Manzo, 15 ottobre 2022

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