Lunedì scorso Alessandra Sardoni, conduttrice su La7 di Omnibus, ha inscenato uno sbalorditivo processo alla destra, nell’ambito di un dibattito privo di un sostanziale contraddittorio. Già leggendo il titolo dell’argomento trattato mi è venuta l’orticaria: “Romania, Germania, come si difendono le democrazie”. Tutto questo, ha spiegato la giornalista, scaturisce dalle preoccupazioni per il risultato del primo turno delle elezioni in Romania, in cui il candidato di destra ha preso oltre il 40% dei voti, e soprattutto per ciò che sta accadendo in Germania all’Afd (Alternative für Deutschland).
Ebbene, secondo la Sardoni, “Afd è stata dichiarata una forza con dei problemi di adesione alla Costituzione tedesca, a causa del suo carattere neo-nazi”. A questo punto il telespettatore che non era al corrente del fatto avrà pensato che tale dichiarazione sia stata espressa dalla Consulta teutonica. Manco p’ ‘a capa, come direbbero a Napoli. La conduttrice ha chiarito che “questa decisione è stata presa dai servizi segreti tedeschi”.
Fantastico, quindi abbiamo scoperto che i servizi segreti, almeno in Germania, possono decidere di ritenere un qualunque partito non aderente alla Costituzione. Ma non basta, dopo questa illuminante illustrazione introduttiva, la nostra ha posto ai suoi ospiti la conseguente domanda delle cento pistole: “Come si difendono le democrazie dalle forze che non si riconoscono pienamente nelle democrazie, nei valori delle Costituzioni dei singoli Paesi?”.
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Ora, premetto che personalmente non stravedo per i populismi di pancia che albergano in alcune forze politiche di destra, particolarmente quanto esse fanno riferimento ad un sovranismo monetario che lascia veramente il tempo che trova, tuttavia l’atteggiamento con cui molte delle cosiddette forze progressiste del Vecchio Continente cercano di contrastare l’avanzata delle stesse destre, espresso in modo evidente dall’inverosimile dibattito in oggetto, non può che rivelarsi del tutto controproducente, spingendo molti cittadini indecisi ad appoggiare quei partiti considerati costituzionalmente eretici.
D’altro canto, a beneficio di questi ultimi, compresa la Sardoni e la folta schiera dei suoi colleghi in lotta contro la presunta “torsione democratica” in atto, vorrei ricordare che, mentre per la Chiesa cattolica si fa peccato anche solo desiderando di compierlo, nei nostri Stati liberali contano solo i fatti. Ed al momento attuale non mi risulta che in Germania i servizi segreti abbiano sventato un tentativo della destra di dar fuoco al Bundestag, così come accadde nel 1933 al Reichstag.
Si mettano il cuore in pace, dunque, i nostri partigiani del terzo millennio. I voti degli elettori hanno tutti la medesima legittimità, a chiunque vengano attribuiti, anche quando sono espressi in favore di quei partiti di sinistra che ancora si rifanno ai miti di quelle spietate dittature comuniste che ancora oggi grondano di sangue. La democrazia liberale è anche questa.
Claudio Romiti, 6 maggio 2025
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