Politica

La scuola si occupi dell’istruzione, non dell’indottrinamento

Il governo dovrebbe adottare un approccio più liberalconservatore: l’educazione dei figli spetta ai genitori

valditara scuola

L’affaire Valditara si è concluso con un passo indietro del ministro, che – non si può non dirlo – gli ha fatto fare una pubblica figuraccia, dimostrando la sua debolezza. Il passo indietro riguarda l’istituzione di un gruppo di garanti per il nuovo progetto “Educazione alle relazioni” di cui doveva fare parte anche Paola Concia.

Tutti si sono soffermati su questa nomina. Per parte mia considero Paola Concia una brava persona anche se non condivido le sue idee, ma non è questo il problema.
Il problema è il ministro, che non è ministro della Famiglia (a proposito esiste un ministro della Famiglia in questo governo?) ma dell’Istruzione, e che dovrebbe occuparsi non dei sentimenti degli studenti ma della loro istruzione. E invece no, ha deciso di occuparsi di ciò di cui in primis deve occuparsi in realtà la famiglia: l’educazione dei figli.

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La famiglia composta da un uomo e da una donna con dei figli. Questa famiglia è oggi l’ultima istituzione che resiste al dilagante nichilismo. E andrebbe difesa dagli attacchi di una sinistra che alla società senza classi ha sostituito la società senza cazzi, quale preludio alla società senza sessi. E invece che fa il ministro dell’Istruzione? Apre le porte delle scuole, senza neppure accorgersene, all’indottrinamento ideologico di questa sinistra. Lo si era evitato con l’introduzione del gender nelle scuole voluto dalle sinistre e si riesce oggi nell’ impresa parlando di educazione alle relazioni. Bel risultato per un governo di destra.

Adotto qui un semplice punto di vista liberale e se volete un po’ conservatore. L’educazione dei figli spetta ai loro genitori. I figli hanno diritto ad essere educati e i genitori hanno il dovere di farlo. La scuola si occupi dell’istruzione e non è cosa da poco. Punto.

Paolo Becchi, 11 dicembre 2023