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Immigrati, l’accordo di Malta era una bufala!

L’avevano presentato (giornali e politici) come il grande accordo. Una pietra miliare per almeno tre motivi diversi: ridefiniva le politiche europee sull’immigrazione; segnava la ritrovata coesione dell’Unione in nome della solidarietà; l’Italia usciva dall’isolamento, nuovamente rispettata grazie al passo felpato e sapiente del Conte Bis, governo retto da Partito democratico e 5 stelle. I migranti sarebbero stati ricollocati nei diversi paesi a prescindere da quello della prima accoglienza. Nessun meccanismo automatico, tutto su base volontaria (e già qui si subodorava la fregatura).

Bene, sono passate poche settimane e apprendiamo (da articoli nascosti a pagina 16) che l’epocale accordo era un pre-accordo. L’accordo vero e proprio, al momento della verità, l’hanno firmato in tre: Irlanda, Portogallo e Lussemburgo. Parola del ministro Lamorgese, che si dà due mesi di tempo per cercare di convincere qualche altro membro dell’Unione. Anche tra i paesi che hanno lanciato la proposta (Malta, Italia, Francia e Germania) arrivano i primi distinguo. La Germania fa sapere di essere sempre solidale ma a patto che gli ingressi non aumentino…

Bravi, ma l’accordo di Malta sembra fatto apposta per incoraggiare le partenze.

Alessandro Gnocchi, 9 ottobre 2019

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