Politica

“L’alcol nuoce alla salute”. Arriva la folle etichetta sanitaria sul vino

L’Irlanda ha annunciato che dal 2026 saranno apposte le etichette sanitarie sulle bottiglie di alcol e vino . Una follia illiberale

Non è una novità. Rimane la classica distinzione tra liberali e socialisti. Per i primi, qualcosa che non è regolato deve essere libero; per i secondi, invece, qualcosa che non è regolato è automaticamente illegale. Ed ecco che deve intervenire la mano pubblica per sanare questo spazio franco. La motivazione rimane sempre la medesima: il tentativo di ridurre il “danno collaterale”, aggrappandosi all’appellativo della salute pubblica. Tale e quale come avvenuto durante il triennio pandemico.

Mindset socialista

Si badi bene. In numerosi condomini statunitensi (Paese dagli anticorpi liberali ben superiori ai nostri, ma oggi messi in discussione dalla pericolosissima ondata di cancel culture che lo sta investendo), in nome della salute pubblica, si è arrivati a proibire di fumare in casa propria, perché il fumo potrebbe espandersi verso gli altri appartamenti dello stabile. O ancora, in Nuova Zelanda, ormai da tempo si discute della possibilità di vietare del tutto la vendita delle sigarette. Anzi, tutti coloro nati dopo il 2009 non possono fumare. Un vero e proprio bentornato al proibizionismo. Se si parla di socialismo, non poteva mancare (ovviamente) il nostro Paese, quando pochi mesi fa il ministro Schillaci aveva avanzato l’ipotesi di vietare il fumo negli spazi aperti a determinate condizioni, come per esempio al parco.

L’intervento irlandese sull’alcol

Lo stesso procedimento sta capitando per gli alcolici. Poche ore fa, l’Irlanda ha convertito in legge il regolamento che prevede l’etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie. Si tratta del primo caso in Europa, ma la proposta è ormai da tempo al vaglio anche di Bruxelles. Nella legge, come riportato dal ministero della Salute di Dublino, si impone l’apposizione di un’etichetta che dovrà riportare il contenuto calorico, i grammi di alcol nel prodotto e le avvertenze sul rischio di consumare alcolici durante la gravidanza, nonché sul rischio di malattie del fegato e tumori mortali dovuti al consumo. Come se la popolazione già non conoscesse le conseguenze negative di chi fuma o beve quotidianamente. La legge si applicherà dopo un periodo di transizione di tre anni, quindi a partire dal 22 maggio 2026.

Per approfondire:

Il procedimento è sempre lo stesso: dalla discussione incentrata sulla regolamentazione si passa alla regolamentazione vera e propria. Il tutto avviene sempre a step: prima si discute della possibilità di limitare la vendita di sigarette, poi la si proibisce in certi spazi, fino ad arrivare all’imposizione di un divieto univoco. La stessa cosa rischia di accadere con gli alcolici. Una domanda semplice, rivolta sia ai legislatori di Dublino che a quelli di Bruxelles: possiamo fare noi? Potete riservare la scelta alla libertà individuale, senza che lo Stato debba necessariamente intervenire in ogni ambito della vita del singolo? Ormai da tempo, la domanda rimane senza risposta, potremmo dire inascoltata. E il caso irlandese ne risulta essere l’ennesima prova scritta.

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