Cronaca

“L’Anpi non ha più senso”. Siete d’accordo? – Sondaggio

Celebrazioni 25 aprile, cosa ne pensate dell’Associazione nazionale dei partigiani?

Cronaca

Si avvicina la festa della Liberazione e ritornano le polemiche tra destra sinistra: il 25 aprile, data in cui si festeggia la definitiva sconfitta nazi-fascista, è una celebrazione che unisce o divide? E ancora, ha senso parlare di fascismo e antifascismo nel 2023? Personalmente, non amo trattare questo tema perché la mia visione punta alla formazione di una politica liberale, realmente finalizzata a generare benessere e pace tra i popoli, senza polemiche storiche.

Di recente, però, le forti dichiarazioni di un consigliere comunale mi hanno spinto a proporvi un breve sondaggio. Prima di sottoporvi il quesito, vi invito a leggere il pensiero di Alex Cioni: “L’Anpi è un’associazione combattentistica solo sulla carta in quanto ha esaurito il suo ruolo storico. Oggi l’Anpi è nei fatti una delle tante associazioni politiche della galassia di sinistra radicale che annualmente gode di un cospicuo finanziamento pubblico celato dietro la memoria storica della Resistenza”.

Così Alex Cioni, consigliere comunale di Schio (Vicenza), secondo il quale “sarebbe ora di finirla con questi privilegi grazie ai quali l’Anpi mantiene su di sé le redini di una memoria volutamente divisiva e strumentale brandita come se fosse un plotone di esecuzione. È del tutto evidente che l’Anpi ha tutto l’interesse di mantenere vivo un clima di costante “guerra civile”, ovvero di divisione in buoni e cattivi. In questo modo, giustifica la propria esistenza e i cospicui contributi pubblici che riceve”. Per Cioni, “a quasi 80 anni dalla fine della guerra civile, non sarebbe invece arrivato il momento di dismettere l’odio partigiano e un atteggiamento di perenne rivalsa?

Da troppo tempo, una festa che dovrebbe unire più che dividere viene vissuta come una celebrazione con toni da tifo da stadio. Molto spesso tutta l’attenzione è canalizzata in uno scontro politico tra destra e sinistra. Oggi però è il tempo del confronto, piuttosto che dello scontro per mettere finalmente al centro una nuova visione del mondo, che metta alle spalle l’ormai defunta polarizzazione fascismo-antifascismo. Voi che ne pensate?

Carlo Toto, 24 aprile 2023