Politica

“L’avrebbe visto in gita scolastica”. La perfida stoccata di Renzi a Schlein

Il leader di Italia Viva all’attacco del segretario del Pd: “Quando io ero a capo di quel partito…”

Matteo Renzi Elly Schlein

La stoccata arriva in diretta a In Onda su La7. Matteo Renzi, ospite di David Parenzo, affonda il colpo contro Elly Schlein e lo fa ricordandole, senza neppure troppi giri di parole, a chi l’attuale segretario del Partito Democratico deve la sua fortuna politica. Leggasi: chi le permise di essere eletta all’Europarlamento diversi anni fa.

Che Elly non abbia mai apprezzato la stagione renziana del Pd non è certo una novità. Dal Jobs Act in giù, se il partito che fu di Renzi e quello attuale di Schlein non avessero ancora lo stesso nome si faticherebbe a distinguerli. Il leader di Italia Viva lo sa e alle critiche alla sua stagione risponde piccato ricordando alla “collega” che se non fosse stato per il suo tipo di sinistra, e cioè per un Pd a trazione Barack Obama o Tony Blair, anziché quello dei “no al termovalorizzatore e per l’utero in affitto”, forse oggi Elly non sarebbe dove è. “Quando io ho fatto il capo del Pd – ha spiegato Renzi a In Onda con un pizzico di perfidia – Il Pd ha preso il 40% ed Elly Schlein è arrivata al Parlamento Europeo”. Schlein non faceva parte della cordata che nel 2013 sostenne la salita al trono democratico dell’ex sindaco di Firenze: Elly sostenne Pippo Civati, terzo classificato, eppure entrò nella segreteria e poi venne candidata nel Nord-Est alle elezioni europee del 2014. Ed è su questo punto che Renzi la punzecchia.

“Se il Pd del 2014 avesse preso il 22%, e cioè il risultato più lusinghiero attribuito al Pd oggi nei sondaggi, Elly Schlein il Parlamento Ue lo avrebbe visto in gita scolastica”, dice il direttore del Riformista. Che tradotto dal renzismo all’italiano significa: occhio a buttare il bimbo con l’acqua sporca, perché senza la stagione “obamiana” o “blairiana” del Partito Democratico magari la carriera politica del neo-segretario non sarebbe mai sbocciata. “Io rivendico  di aver fatto il segretario del Pd e di aver approvato: le unioni civili, il jobs act, industria 4.0, il dopo di noi, la legge sull’autismo – ha spiegato Renzi a Parenzo –  Dopodiché cosa è successo: una parte del Pd che amava la Ditta più del Paese, come classico nella cultura Pc-Pds-Pd, ha preferito fare la guerra a me anziché continuare su una linea obamiana e blairiana. Per il futuro Elly fa bene a fare la sua parte. Ha vinto le primarie su una linea chiara: una linea di sinistra massimalista, quindi lo faccia. Più lo fa, più spazio lascia a noi. Farà competizione con Conte”.