Mi faccia il piacereSpeciale elezioni politiche 2022

La corsa al voto

Le star anti-Meloni non ci hanno capito un fico secco

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Oggi “mi faccia il piacere”, Vanessa Incontrada.

Sono un enorme estimatore della bella Vanessa. La ricordo ai tempi di Zelig: impareggiabile. Però a quanto pare neppure lei è immune da quel vizietto che ormai attanaglia gran parte del “partito dei Vip”. Molto bravi a cantare, ballare, recitare. E molto meno a fiutare il sentimento degli elettori.

Voglio dire. Se uno facesse un sondaggio alla prima serata di Sanremo non vi sarebbero dubbi: il Pd conquisterebbe la maggioranza dei voti, dei seggi e potrebbe cambiare da solo il regolamento del festival canoro. Gran parte dei Vip sono di sinistra, votano a sinistra, pensano di sinistra. Ma appena esci dall’Ariston, la partita si ribalta. Lo dimostrano i sondaggi (quelli veri) che in queste ore vengono distribuiti a nastro dalla case sondaggistiche. In cima a tutti veleggia Giorgia Meloni, Letta perde terreno ogni giorno che passa, Giuseppe Conte annaspa, Salvini pure e via dicendo. Eppure, nonostante il centrodestra sia dato attorno al 50% dei voti, ogni due per tre spuntano fuori come funghi star disposte a spargere terrore sull’ipotesi di un governo a guida Fratelli d’Italia. Sono spaventate a morte Elodie, Chiara Ferragni, Loredana Bertè, Levante, La Rappresentante di Lista, Ariete (Ariete chi?), Giorgia e da oggi pure Incontrada. Tutte unite al grido di “fermiamo Meloni”.

Ora, uno potrebbe – anzi dovrebbe – beatamente infischiarsene di cosa ne pensa Vanessa. Avrà le sue ragioni per “non condividere” il suo tipo di politica e quel comizio tenuto di fronte ai militati di Vox. È legittimo si attenda “libertà, apertura mentale” e non certe idee su “aborto, inseminazione artificiale, adozione” e famiglie Lgbt. Faccia lei. Il punto, qui, è che giornali e giornalisti scambiano bravi artisti o affermati influencer per catalizzatori politici. Non è così. È molto più semplice vendere una borsa o un paio di scarpe che raccattare consensi. Gli esperti sono quasi tutti concordi nel dire che gli influencer spostano di poco i voti, benché possano sviluppare il dibattito pubblico. “La gente – ha sintetizzato una volta il politologo Giovanni Orsina – si fa consigliare le creme di bellezza ma non mette il cervello in mano a Chiara Ferragni”. Più chiaro di così, si muore.

C’è poi, come dicevamo all’inizio, il fattore che chiameremo “fico secco”. Le celebrity non hanno capito un “fico secco” di quello che accade fuori dal circoletto: vivono nel palazzo dorato dello spettacolo in cui ormai vige l’egemonia culturale della sinistra (vale in Italia, ma anche negli Usa). Se la pensi diversamente, passi per buzzurro. Poi però il Paese è un’altra cosa. L’Italia è piena di operai, studenti, impiegati, imprenditori, commercianti, artigiani e autonomi che magari si ascoltano a palla i brani di Elodie e ridono di fronte ad una vecchia puntata di Zelig, ma poi nelle urne mettono la crocetta dove vogliono. Checché ne dicano le star.

Giuseppe De Lorenzo, 7 settembre 2022

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