Zanzara tigre

“Li paghiamo per questo?”. Cruciani sbrocca sul caso Ferragni-Fazio

L’editoriale del conduttore della Zanzara: le parole del Papa sul gender, il ricorso del Codacons e lo stupratore di Torino

Zanzara 2 marzo 2024

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha esordito riprendendo le parole del Papa sull’ideologia gender: “Oggi il Papa ha detto delle cose sull’ideologia gender. Ha detto che il pericolo più brutto è proprio questo, l’ideologia del gender. Annulla le differenze e rende tutto uguale. Non si può cancellare uomo e donna perché significa cancellare l’umanità. Non me ne frega niente di questa roba che ha detto il Papa, devo dirvi la verità. Non lo sto esaltando per questo, ma secondo voi oggi la sinistra, i perbenisti, quelli del politicamente corretto, i paladini e del buonismo citeranno Papa Francesco come modello perché ha detto che non si può cancellare la differenza tra uomo e donna? Secondo voi Papa Francesco oggi verrà citato ad esempio dai perbenisti del politicamente corretto del cazzo, dalle comunità LGBT che lo esaltano naturalmente quando dice che ovviamente bisogna benedire anche i gay? Secondo voi verrà preso a modello? Sì o no? Ditemelo.”

Cruciani ha poi commentato il respingimento da parte del Tar del ricorso fatto dal Codacons in opposizione all’invito di Chiara Ferragni a Che Tempo Che Fa: “Seconda cosa. Il Codacons sconfitto, la Ferragni può andare da Fazio. Ma ragazzi voi vi rendete conto che noi paghiamo delle persone che devono giudicare sul ricorso del Codacons per non far andare una trasmissione in onda? Paghiamo persone, carte bollate, mail, udienze, per parlare di queste cazzate. Il Codacons dovrebbe essere accusato di spreco di denaro pubblico per aver portato davanti all’attenzione di alcuni giudici amministrativi.”

Cruciani ha poi concluso il suo editoriale di inizio trasmissione riprendendo un fatto di cronaca di qualche giorno fa: “Questa cosa mi fa incazzare veramente: il marocchino che gli anarchici hanno tentato di liberare a Torino, circondando una macchina della polizia, nel silenzio più generale ha alle spalle 13 condanne, una delle quali per violenza sessuale di gruppo. 13 condanne alle spalle, di cui 9 passate in giudicato, 3 per stupro. Dico solo questo. E c’è gente anche che appoggia questi criminali, magari legati a qualche centro sociale conosciuto a Torino. Non dico niente.”

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