La bellezza giace nuda, ha le formiche negli occhi e il corpo avvelenato.
Tutto è ignoto – vittima, movente, omicida – come ignoto è il cammino che dovrà compiere Michele, un uomo di scienza e di tecnica che fino alla scoperta apparentemente casuale del cadavere vive «una vita sferica, priva di spigoli, scivolante, senza scosse, ogni oggi verso ogni domani»; egli si troverà a cercare la verità assoluta guidato da un usignolo (reale o immaginato?) in un mondo dove giocano a rincorrersi scienza e magia, il terrestre e il celeste e dove ciò che inizialmente appare dominio del raziocinio si sgretola di fronte a un indefinito nulla.
Un racconto poetico e psico-onirico, sospeso, che vuole essere metafora di un’epoca priva di stelle polari.