Cronaca

Lite Burioni-Borghi: il virologo vuole aver ragione a priori

Il televirologo se la prende con il deputato leghista sui vaccini: “Studi e torni a settembre”

© NiseriN tramite Canva.com

Alcuni giorni orsono Roberto Burioni, uno dei virologi di spicco del terrore virale, ha pubblicato un lungo post su Facebook con il quale egli prosegue la lunga querelle sui vaccini che lo vede contrapposto a Claudio Borghi, senatore della Lega. Dal momento che lo scritto è un preclaro esempio di arrogante dogmatismo scientista, mi sembra doveroso riportarlo integralmente:

“Il senatore Borghi scrive su Twitter delle bugie pericolose sui vaccini, volte a diffondere diffidenza nei confronti della vaccinazione. Io (che studio e insegno queste cose da una vita) gli rispondo facendogli notare che quello che dice – dati alla mano – non è vero. Il giornale non titola ‘Borghi dice che la benzina non è infiammabile e Burioni gli fa educatamente notare che oggettivamente va a fuoco’ ma ‘Duello Borghi-Burioni sui vaccini’ facendo intendere che si sono confrontate in questo duello opinioni con eguale dignità, come se avessimo discusso se è più buona la carbonara o l’amatriciana.

Invece non si parlava di gusti o di opinioni, ma della sicurezza ed efficacia dei vaccini anti Covid, che è un dato oggettivo dimostrato inequivocabilmente dai numeri. Quando tra poche settimane dovremo convincere (senza obbligo, così ha detto il ministro e io rispetto questa decisione politica) le persone fragili a vaccinarsi per il necessario richiamo alcuni, pensando che Borghi ha ragione e che Burioni ha torto, non si vaccineranno mettendo in pericolo la loro vita e qualcuno, per non essersi vaccinato, morirà. Giocare con la salute delle persone per fini politici non è di destra e neppure di sinistra: è un comportamento irresponsabile.

PS: un giornalista serio se ha davanti due persone – una che dice che piove, l’altra che dice che c’è il sole – non ha solo il dovere di lasciare parlare entrambi gli ospiti, ma soprattutto quello di aprire la finestra e dire al suo pubblico che tempo fa.”

Dunque, come si può vedere, ancora una volta si manifesta l’intollerabile dogmatismo di chi, malgrado la medicina sia una scienza altamente probabilistica, espone  una serie di asserzioni tutte da dimostrare come vere e proprie verità rivelate, facendo implicitamente passare per trogloditi coloro i quali, come il citato Borghi, manifestano più di un legittimo dubbio sull’efficacia universale dei vaccini sperimentali anti-Covid.

Inoltre, il medico pesarese arriva a stabilire un vergognoso nesso causale tra chi esprime un certo scetticismo sui medesimi vaccini e la morte di coloro i quali, magari deceduti per tutte altre cause dirette e che non conoscono Borghi neppure in cartolina, hanno deciso di non farsi inoculare l’ennesimo richiamo.

Infine, il cicchetto che Burioni rivolge al Giornale, reo di non dare sostanzialmente del terrapiattista allo stesso Borghi, spacciando ancora una volta il rigore della scienza sperimentale con l’azzardato probabilismo con cui sono stati realizzati soprattutto i vaccini ad mRna, lo candida a divenire il gran maestro di una futura santa inquisizione di natura sanitaria. Proprio non ci siamo, egregio professore.

Claudio Romiti, 12 settembre 2023

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