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L’ultima sparata di Galli prima della pensione - Seconda parte

Fa sul serio, professore? No, perché sembra davvero troppo dire che è stata la destra a strumentalizzare il virus. Guardi che la sinistra ha strumentalizzato il virus nel 2020 e continua a farlo oggi. L’anno scorso, quando ancora si sapeva poco, pensava di poter usare il Covid come clava del politicamente corretto (un sempreverde) e quando si è accorta di averlo sottovalutato, ecco che ha mosso la sua gloriosa macchina da guerra (politica, media, medici, social network) per imporre la religione sanitaria. E non si è limitata a questo. Ha anche diviso la società in “buoni” e “cattivi”- in buona compagnia, certo – ma sicuramente di più rispetto alla sua controparte politica. Quindi se proprio vuol parlare di “politicizzazione” del virus, e di “non unità del paese”, meglio volgere lo sguardo a manca. Per quanto riguarda l’essere stato un sessantottino e tutt’ora uomo di sinistra, beh lo ha ammesso lei stesso a Repubblica: quindi anche questo è un dato di fatto.

Chi è causa del suo mal…

Infine, non poteva mancare la solita accusa di fomentare l’odio. Non fa nomi, Galli, ma il riferimento appare chiaro. “Non sono il solo a ricevere lettere anonime, insulti sui social e minacce di morte – ha spiegato. Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di assumersene almeno la responsabilità morale”. Eh no, professore. Non attacca. Non esistono “mandanti morali” in questo caso. Per quanto possiamo solidarizzare con lei – questi atti sono spregevoli e vanno condannati – dobbiamo anche ricordarle che questo clima di odio è partito proprio a sinistra.

Dunque auguri per il suo futuro, professore. E si riposi. Che tanto qualcuno che la sostituisca in tv lo trovano.

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