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Ma davvero Ronaldo rischia 100 frustate?

Difficile la convivenza con la cultura araba per Ronaldo: un saluto all’occidentale potrebbe costargli caro.

In Iran anche abbracciare una persona può essere pericoloso, lo sa bene Cristiano Ronaldo. Dopo la strabiliante carriera in Europa che lo ha visto protagonista anche in Italia con la maglia della Juventus, il fuoriclasse portoghese ha deciso di accettare la sfida dell’Arabia Saudita, firmando un contratto faraonico (da 177 milioni di sterline all’anno) con l’Al-Nassr. L’obiettivo è quello di vincere ogni trofeo, a partire dalla Champions League asiatica. E la nuova grana per Cr7 è legata proprio a una trasferta di coppa a Teheran risalente a metà settembre, con l’Al-Nassr ospite del Persepolis.

Poche ore prima del match, Ronaldo ha incontrato l’artista iraniana Fatemeh Hammami Nasrabadi, una donna disabile con l’85 per cento del corpo paralizzato che riesce a dipingere con i piedi. La pittrice ha regalato un ritratto al calciatore, che ha ricambiato con una sua maglietta autografata. Fino a qui nessun problema. A indispettire la draconiana normativa iraniana è stato il saluto all’occidentale, con baci e abbracci carichi di affetto: il gesto, nel codice penale iraniano, viene equiparato ad adulterio con persona non sposata. In altri termini, se dovesse tornare in Iran, rischia di pagare per il suo gesto con 100 frustate.

Non si tratta di un’iperbole o di una fake news: Ronaldo ha attirato le ire della società iraniana, tanto da spingere un gruppo di avvocati a procedere legalmente. Per il momento non è previsto un ritorno in Iran per l’Al-Nassr, ma la situazione potrebbe cambiare in caso di passaggio alla fase ad eliminazione diretta. Ma non tutto è perduto per il portoghese: la sentenza potrebbe essere condonata da un giudice qualora l’imputato – Cr7 – “mostrasse rimorso”. Difficilmente la stella del pallone verrà frustata davanti a folle inferocite: nonostante la tolleranza zero del potere iraniano, si creerebbe un incidente diplomatico non di poco conto considerando la popolarità del calciatore e il gesto di poco conto.

Sicuramente si tratta di un altro esempio della difficile convivenza con la cultura araba. Basti pensare che per vivere insieme alla compagna Georgina Rodriguez ha dovuto chiedere una deroga speciale dal governo di Riad: in Arabia una coppia non sposata non può vivere sotto lo stesso tetto. E ancora, ricordiamo le polemiche per l’esultanza con il segno della croce dopo un gol: nel Paese è vietata l’espressione pubblica della fede cristiana.