Cronaca

Il video della discordia

Macron si vergogni: il Papa in anticamera non è laicità, è un’offesa

Papa Francesco Macron

Francia patria dell’illuminismo, fino in fondo. A tal punto che il presidente della Repubblica francese, quel Macron da tutti lodato anni fa come presunto salvatore dell’Europa, si può permettere di far aspettare un ospite in anticamera. E non un signore qualsiasi, ma Papa Francesco, un uomo di una certa età, che ha affrontato un lungo viaggio e che sarebbe anche un Capo di Stato. Un video, pubblicato dal Tg di La7, mostra il pontefice seduto da solo in attesa di Sua Maestà Emmanuel II, lo sguardo annoiato e la fronte corrucciata, forse arrabbiato ma di sicuro infastidito per un comportamento che tutto è tranne che diplomatico o cortese. Non siamo al livello di Erdogan che rifila Ursula von der Leyen sul sofà in disparte, ma poco ci manca.

Va detta che quella a Marsiglia non era una visita di Stato ufficiale, ma un viaggio pastorale in occasione degli Incontri sul Mediterraneo al Palais du Pharo della città portuale francese. Ma poco importa. Il comportamento di Emmanuel denota poco rispetto, tanta debolezza e mette a nudo tutte le enormi difficoltà del enfant prodige della politica europea. Il leader di En Marche non se la passa bene: rivolte per la benzina, baruffe interne, critiche per la riforma delle pensioni, le elezioni europee alle porte, i sondaggi che non dicono nulla di buono e c’è pure chi ha criticato il presidente per la “scarsa laicità” vista l’accoglienza riservata a Bergoglio. Macron ha risposto affermando di averlo incontrato solo per “dovere di ospitalità”, poi però l’ha trattato come l’ultimo cortigiano arrivato a chiedere clemenza al Re. La toppa molto peggio del buco: più che laicità, è un’offesa.

Per carità: dopo l’attesa in anticamera, Francesco e Macron si sono salutati “molto calorosamente, tra sorrisi e strette di mano”. O almeno così riferiscono i testimoni. Ma la verità è che il Papa non ha lesinato schiaffoni diretti alle politiche migratorie del presidente d’Oltralpe. Quel “negazionismo” sull’allarme migranti (“non c’è emergenza”) era forse rivolto all’Ue nel suo insieme (“il mare nostrum sta diventando il mare mortuum“, ha denunciato), ma di sicuro anche alla Francia che alza muri ai confini interni. Macron è campione in questo: accusa la destra di razzismo e poca umanità, poi rispedisce i migranti a Ventimiglia e schiera elicotteri e squadre speciali. Il Papa glielo ha rimproverato in faccia e lui ha reagito di stizza come una gatta isterica cui pestano la coda.

Subito dopo l’intervento del Pontefice, Macron ha battuto le mani alla standing ovation insieme alla moglie Brigitte, ma poi ha lasciato Bergoglio in anticamera forse per vendetta. Nel faccia a faccia, stando a quanto riportano i retroscena, Bergoglio e Macron avrebbero parlato di migranti e della discussa legge sul fine vita. Poi le foto ricordo con Brigitte e i convenevoli di rito, con tanto di ringraziamenti per la “calorosa accoglienza”. Ma al netto delle riverenze di rito, la verità è che l’incontro tra i due è stato tutt’altro che cordiale. La visita del Papa si è infatti conclusa con la replica stizzita dell’Eliseo alle critiche sui migranti: “Siamo un Paese di accoglienza e integrazione – si legge in una nota – La Francia non ha nulla di cui vergognarsi”. A guardare le foto di Bergoglio abbandonato solo sulla sedie, forse sì: di qualcosa c’è da vergognarsi.

Giuseppe De Lorenzo, 24 settembre 2023