Appunti sudamericani

“Manomesso il calcolo del Pil”. Argentina condannata

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López Obrador e Bukele respingono l’accusa contro Trump: “È motivata da scopi politici”

Lo hanno detto entrambi i presidenti con il maggiore gradimento in America Latina, quelli di Messico ed El Salvador. Inoltre Bukele ha aggiunto che “sfortunatamente, sarà molto difficile per la politica estera degli Stati Uniti usare argomenti come ‘democrazia’ e ‘elezioni libere ed eque’, o tentare di condannare la ‘persecuzione politica’ in altri paesi, d’ora in poi”.

Seconda sentenza contro l’Argentina in meno di una settimana

Giovedì l’Argentina ha ricevuto una nuova sentenza contro i tribunali internazionali in meno di una settimana. In Gran Bretagna, il giudice Simon Picken dell’Alta Corte di Londra ha dichiarato il paese colpevole nel caso noto come “coupon PBI”. L’Argentina è stata accusata di aver manomesso il calcolo del Pil per evitare di pagare gli interessi sul debito emesso nel 2005, come scambio di titoli in default del 2001. L’Argentina dovrà pagare oltre 1,3 miliardi di euro in relazione a tutti i titoli legati al Pil, ha riferito l’agenzia di stampa Reuters. Con l’artificio contabile all’epoca il governo di Cristina Kirchner fu risparmiato dal pagamento di oltre 3,6 miliardi di dollari di interessi. Venerdì scorso, invece, il giudice Preska del tribunale di New York ha sentenziato che l’Argentina paghi un risarcimento tra i 3,5 e i 19 miliardi di dollari per l’esproprio illegale della petrolifera YPF.

Nicaragua: arrestato il vicepresidente del movimento studentesco a ridosso del quinto anniversario delle proteste contro Daniel Ortega

Il Movimento Universitario 19 de Abril (MU19A) del Nicaragua ha denunciato ieri l’arresto del suo vicepresidente, Jasson Noel Salazar Rugama, 26 anni, da parte della Polizia. In una dichiarazione pubblica, il MU19A ha indicato che il leader studentesco è stato “illegalmente” e “arbitrariamente” detenuto la mattina del 4 aprile nella sua abitazione di Managua. “La Polizia Nazionale ha fatto irruzione nella sua abitazione con un’operazione di 20 agenti alla sua ricerca, hanno fatto una perquisizione clandestina della casa, hanno preso effetti personali e in una pattuglia è stato trasferito al Distretto III di Managua, dove abbiamo avuto la conferma che lo hanno ingiustamente detenuto”, ha detto il gruppo. Il MU19A ha chiesto il rispetto dell’integrità fisica di Salazar Rugama e il suo “rilascio immediato”.

Nell’aprile 2018, migliaia di nicaraguensi sono scesi in piazza per protestare contro l’aumento delle tasse sul lavoro e il taglio delle pensioni. Ortega rispose sparando, uccidendo almeno 355 persone secondo la Commissione interamericana per i diritti umani (IACHR), anche se le organizzazioni nicaraguensi parlano di 684 mentre Ortega riconosce che ce ne sono stati “più di 300” e sostiene che si è trattato di un tentativo di colpo di stato sventato.

La Colombia registra a marzo la sua inflazione più alta nel Terzo millennio

La Colombia ha registrato un’inflazione su base annua del 13,34% a marzo, la più alta dalla crisi economica che il paese ha vissuto nel 1999. L’ultimo risultato annuo superiore a quello osservato nel marzo 2023 è quello del marzo 1999, il 13,51%, quando il Paese stava attraversando la peggiore crisi economica della sua storia moderna. Il primo presidente di sinistra nella storia colombiana, Gustavo Petro, si è insediato ad agosto e aveva promesso un’ampia serie di riforme sociali per ridurre le disuguaglianze in uno dei paesi con la più alta concentrazione di ricchezza al mondo, secondo la Banca Mondiale. Per ora però questi sono i risultati e, in realtà, l’inflazione record danneggia soprattutto i poveri e la classe media.

I trafficanti di droga colombiani vogliono una voce nella costruzione dello stato

Lo riportava ieri il Washington Post in un ampio reportage. In realtà la voce la pretendono e la hanno soprattutto l’ELN e i dissidenti delle FARC. Certo il Clan del Golfo vuole lo stesso trattamento della narcoguerriglia di ispirazione marxista se si sigla la “pace totale”.

Ong denuncia 363 azioni repressive a Cuba durante il mese di marzo

L’Osservatorio Cubano per i Diritti Umani ha denunciato ieri che a marzo ci sono state 363 azioni repressive contro giornalisti, attivisti e cittadini del paese caraibico. 64 di queste azioni sono avvenute nel contesto delle elezioni farsa tenutesi il 26 marzo per rinnovare il Parlamento.

Paolo Manzo, 8 aprile 2023


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