“We create the future”, promette Angel4Future nella sua home page anteponendovi il “cancelletto” dei social. Si tratta della fucina di nuove idee che batte nel cuore del Gruppo Angel, la realtà industriale creata dal cavalier Vito Pertosa che spazia dalle ferrovie ai satelliti. ”Il nostro gruppo, basato a Monopoli ma presente nelle grandi città italiane e che opera in 73 Paesi nel mondo, ha una forte competenza tecnologica e ha sempre fatto del made in Italy la propria cifra distintiva. La missione di Angel4Future è quella di valorizzarne la crescita orizzontale, in nuovi mercati, ma sempre lungo il fil rouge della tecnologia e dell’innovazione”, spiega Matteo Pertosa che guida proprio la società specializzata nello sviluppo di aziende nel settore della meccatronica digitale. “La mia famiglia ed io – prosegue il manager – sentiamo la responsabilità di creare imprese che realizzano prodotti fisici ad alto contenuto tecnologico, non solo digitali, dando possibilità di crescita ed occupazione a lungo termine a manodopera altamente specializzata.”
Angel4Future si definisce un venture builder, che cosa significa e in che cosa si contraddistingue rispetto ai business angels?
“A differenza del venture capital tradizionale, noi sviluppiamo e realizziamo idee nate in casa, non finanziamo quelle di altri. Partiamo dal progetto, creiamo la start up in percorso che di norma si dipana in tre anni e nel quale profondiamo tutta la competenza manifatturiera e tecnologica integrata nel nostro gruppo. In un secondo momento, apriamo il capitale dell’ex start up ad investitori esterni per accelerarne la crescita”.
Una delle vostre attività di punta è bikesharing con il marchio Vaimoo, perché?
“Il nostro obiettivo è rendere l’ultimo miglio della mobilità urbana davvero sostenibile quando, invece, la quasi totalità degli operatori ha un margine operativo lordo negativo del 20%. In sintesi, molti operatori del settore lavorano in perdita, per non parlare delle criticità ambientali legate allo smaltimento dei veicoli e delle batterie. Da qui la scelta di realizzare con Vaimoo solo e-bike connesse e facendo ricorso a materiali riciclati. Siamo l’unica azienda italiana e una delle tre al mondo impegnate su tutta la filiera: progettiamo e realizziamo la bicicletta nei nostri impianti industriali del consorzio MERMEC FerroSud, così come l’elettronica e il software, e operiamo direttamente in alcune città, come ad esempio Bari. Le nostre ebike sono state adottate anche in numerose città straniere come Cambridge, Copenaghen e Berlino”.
Un’altra vostra attività è lo sviluppo di sistemi di pagamento per i distributori automatici aziendali. Qual è il tasso di ingegneria insito in una pausa caffè o nel mordere uno snack?
“La nostra soluzione di gestione digitale dei distributori, MatiPay, è stata la prima ad abilitare il pagamento mobile per la pausa caffè. Oggi raggiungiamo oltre 1 milione di utenti, ma rimane, tuttavia, ancora strada da fare verso il traguardo dell’innovazione su circa 850mila punti vendita che si contano nel nostro Paese. Siamo presenti già in 70mila di questi. Tutto anche a vantaggio dei gestori. Matipay rende infatti i distributori smart e ne monitora il buon funzionamento, avvertendo per esempio in caso di mancanza di corrente o se è terminato un prodotto. Il gestore ha quindi uno strumento per ottimizzare ricariche e magazzino, tagliando i tempi. Si possono ottenere risparmi in termini di costi fino al 20%. L’innovazione tecnologica nel settore è una scelta strategica che rende il business profittevole anche a fronte del calo di fatturato conseguente alle politiche di lavoro ibrido adottate dalle aziende dopo il Covid”.
Quali sono le prossime sfide di Angel4Future?
“Stiamo ultimando un’innovativa soluzione per il risparmio idrico, pensata per rispondere al problema di scarsa efficienza che ancora penalizza numerosi acquedotti del nostro Paese. Ricordo che quasi un terzo della rete idrica in Italia è gestita da piccole municipalizzate che faticano ad avere in casa tutte le competenze necessarie. Noi vogliamo rispondere a questa insufficienza e tutelare al meglio una risorsa ambientale così importante”.
Trovate quello che cercate tra i ragazzi di oggi che terminano gli studi universitari?
“Sì, ci riusciamo. Ovviamente, bisogna far crescere le risorse e prepararle alle sfide industriali connaturate a prodotti e servizi pensati per essere altamente innovativi. Dopo l’acquisto di Hitachi Rail Francia, il Gruppo Angel conterà circa 3mila dipendenti, di cui oltre 1.500 ingegneri altamente specializzati. Spiace ancora vedere giovani talenti delle discipline Stem che, dopo la prima esperienza lavorativa, volano all’estero per dare una svolta alla propria carriera. Dobbiamo rendere il nostro sistema industriale sempre più competitivo e performante, anche al fine di poter premiare al meglio il merito. Dipende solo da noi”.
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