Politica

Meloni indagata, “atto dovuto” un par di pa***

Durante la stagione Covid ci furono innumerevoli esposti contro il governo Conte II. Ma non è accaduto niente

Come è noto sul caso Almasri, che ha dato luogo ad una indagine della Procura di Roma nei confronti della premier Meloni e di tre importanti esponenti del governo, l’opposizione di sinistra e le sue tante grancasse mediatiche sostengono in coro la tesi dell’atto dovuto.

In tal senso la penso esattamente come Nicola Porro, il quale nella sua “zuppa” quotidiana ha definito questa tesi una vera e propria balla. Una balla spaziale che Alessandro Sallusti, che ai tempi del Covid non condivideva affatto le nostre posizioni aperturiste, smonta in modo piuttosto efficace nel suo editoriale di oggi. “Se ai tempi del governo Draghi – spiega Sallusti io, o qualsiasi cittadino, avessimo fatto un esposto contro l’imposizione del green pass (cosa che in effetti è successa) a nessun magistrato sarebbe venuto in mente di mandare un avviso di garanzia a Draghi, al ministro della Salute Speranza e a qualsiasi ministro coinvolto nella decisione. Screditare agli occhi dell’opinione pubblica e del mondo intero, anche solo in ipotesi, i vertici del governo è una scelta che al di là delle intenzioni di chi l’ha presa, può rivelarsi un pericolo per la democrazia” – conclude il direttore de Il Giornale.

Ma anche con il precedente governo Conte II innumerevoli denunce furono presentate per aver posto agli arresti domiciliari l’intera nazione, imponendo misure demenziali – tra cui le mascherine anche all’aperto, il coprifuoco e il divieto di uscire dal proprio comune – che hanno letteralmente massacrato lo Stato di diritto, sebbene non ci risulti che all’epoca qualche solerte e attento magistrato abbia fatto qualcosa di tangibile.

Nel merito della questione, essa costituisce uno dei molti e complessi casi di quella tanto bistrattata – soprattutto per le nostre sinistre anime belle – real politik con cui si trovano regolarmente a fare i conti – volenti o nolenti – i governi di tutti i colori. E lo è soprattutto per l’Italia che, forse in troppi se ne dimenticano, si trova a fare da argine alla crescente marea dell’immigrazione proveniente dall’Africa.

Infine, resta un interrogativo al quale, ovviamente, nessuno riuscirà mai a dare una risposta convincente: per quale strano caso del destino il ricercato Almasri, che viaggiava indisturbato da tempo in Europa come un semplice turista, è diventato tale solo quando egli ha deciso di venire in Italia, visto che solo in quel momento, il 18 gennaio scorso, è scattato il mandato di arresto da parte della Corte penale internazionale? Come disse più volte il defunto Giulio Andreotti, “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Claudio Romiti, 30 gennaio 2025

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