Politica

Milano ha mille problemi, ma Sala pensa a tassare i Suv

Dall’emergenza sicurezza al costo della vita, la città versa in grandi difficoltà. Ma il sindaco green ha altre priorità

Sala suv Milano © Francesco Ungaro e Michal Collection tramite Canva.com

L’emergenza sicurezza, le baby gang, il costo della vita, le periferie, le buche. Non è un elenco confuso, ma solo alcuni dei problemi di Milano. Il sindaco Beppe Sala però non sembra particolarmente interessato a risolvere i veri problemi dei suoi cittadini, concentrando la sua attenzione sulle grandi dinamiche della sinistra italiana, sul suo futuro e sulle tematiche a lui più vicino, dal green alla comunità arcobaleno. Lui, esponente di spicco dei Verdi, ha cambiato radicalmente la forma della città con delle piste ciclabili che hanno complicato tutto per i cittadini, senza apportare alcun beneficio. Ma la furia iper-progressista non s’è smorzata. Anzi, presto potremmo assistere a nuove “genialate”.

Anziché copiare i modelli positivi, Sala sembra intenzionato a prendere ispirazione dalle follie della gauche caviar. Negli ultimi giorni si è parlato molto di una Milano modello Parigi per quanto concerne i Suv. La prima cittadina parigina Anne Hidalgo ha intrapreso una crociata contro le auto di grosse dimensioni, tanto da indire un referendum per triplicare i costi dei parcheggi per le auto dal peso superiore a 1,6 tonnellate, con tariffe fino a 18 euro l’ora nei quartieri centrali della capitale transalpina. Il sì ha vinto con il 54 per cento, ma l’affluenza si è attestata al 5 per cento. Nonostante ciò, la Hidalgo ha tirato dritto. E Sala potrebbe seguire il suo “esempio”.

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Sui Navigli potrebbe infatti essere replicato quanto avviene lungo la Senna. La maggioranza di Palazzo Marino sta valutando con attenzione la possibile stangata per i possessori di Suv. Tommaso Gorini dei Verdi ha ammesso di guardare con interesse le iniziative contro le grosse auto, ree di inquinare. In altri termini, le truppe di Sala sono al lavoro su una proposta per chiedere l’introduzione di una misura simile: “A scanso di una narrazione che ci dipinge come nemici delle auto, crediamo che favorire la circolazione di auto più piccole vada a vantaggio anche di chi dell’auto ha bisogno: auto più piccole significa meno ingorghi e più possibilità di parcheggio per tutti. Auspichiamo che il Comune di Milano segua presto il modello parigino”.

Le ipotesi? Da 3 a 9 euro all’ora nei confini di Area C. Fortunatamente c’è anche chi conserva del buonsenso, parliamo di Geronimo La Russa, il presidente dell’Aci di Milano: “Chi compra una macchina di grossa cilindrata spende già somme considerevoli tra balzelli e bolli. L’idea di riporre a Milano una consultazione simile rientra nel novero di quelle ideologiche e mi auguro che resti isolata, bisogna semmai lavorare per far funzionare la circolazione. Quello che serve a Milano non sono parcheggi più cari, ma semplicemente parcheggi”. Purtroppo tira una brutta aria, Sala sembra pronto a piazzare un’altra bandierina verde. E a farne le spese potrebbero essere i cittadini già tartassati.

Massimo Balsamo, 16 febbraio

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