Esteri

Missili dell’India sul Pakistan: si apre un altro fronte di guerra

I missili di Nuova Delhi contro obiettivi definiti “terroristici” nella regione contesa del Kashmir. Colpite anche altre zone del Paese

india pakistan

L’India ha lanciato un’operazione militare contro obiettivi identificati come “terroristici” in territorio pakistano. L’attacco, denominato Operazione Sindoor, si è concentrato in sei località tra il Kashmir pakistano e il Punjab. Secondo le autorità di Nuova Delhi, i raid avevano l’obiettivo di distruggere infrastrutture legate a gruppi armati coinvolti in recenti attacchi. Stando al portavoce dell’esercito pakistano, Ahmed Chaudhry, l’attacco più devastante ha riguardato una moschea a Bahawalpur, dove 13 persone, tra cui due bambine di tre anni, hanno perso la vita.

Una risposta immediata: la controffensiva del Pakistan

In seguito agli attacchi, il Pakistan ha risposto abbattendo droni e aerei militari indiani. Il ministro dell’Informazione pakistano, Attaullah Tarar, ha dichiarato che Islamabad era pronta a reagire e che l’India ha ricevuto “una risposta forte”. Dall’altra parte, Nuova Delhi ha descritto le operazioni come “misurate” e ha affermato di aver colpito soltanto luoghi utilizzati per attività terroristiche, rimanendo nello spazio aereo indiano. Nel frattempo, violenti scontri con colpi di artiglieria pesante sono stati segnalati lungo la Linea di Controllo, aumentando ulteriormente le tensioni.

Il bilancio delle vittime è pesante su entrambi i fronti. In Pakistan si contano almeno 41 morti e 46 feriti, mentre nel Kashmir indiano 8 civili sono rimasti uccisi, con altre 29 persone ferite. La situazione ha causato una paralisi nei trasporti: Air India ha sospeso voli nazionali e internazionali, mentre compagnie come Qatar Airways hanno evitato lo spazio aereo pakistano. Ospedali e soccorsi sono in stato di massima allerta, con scuole e università chiuse in diverse aree delle due nazioni.

Reazioni della comunità internazionale

Molti governi hanno espresso preoccupazione per l’escalation. Il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha lanciato un appello per la moderazione, dichiarando che “il mondo non può permettersi uno scontro militare” tra India e Pakistan, visti i loro arsenali nucleari. Gli Stati Uniti, tramite il Segretario di Stato Marco Rubio, hanno chiesto ai due Paesi di mantenere aperte le linee di comunicazione. Anche la Cina e la Francia hanno invitato entrambe le nazioni a evitare ulteriori azioni belliche e a proteggere i civili coinvolti.

Il presidente americano Donald Trum ha definito invece “una vergogna” l’operazione militare dell’India: “Lo abbiamo appena saputo – ha detto il presidente Usa -. Immagino che la gente sapesse che potesse succedere qualcosa, basandosi sul passato, India e Pakistan hanno combattuto per molto tempo, sapete, hanno combattuto per molti, molti decenni e secoli. Spero solo che finisca molto presto”.

Una lunga storia di conflitti

Questo recente scontro si inserisce in una rivalità decennale che ha visto India e Pakistan affrontarsi più volte nella regione contesa del Kashmir. La tensione attuale è aumentata drasticamente dopo l’attentato terroristico del 22 aprile a Pahalgam, dove sono morti 27 civili. Nuova Delhi accusa il Pakistan di sostenere i gruppi responsabili, mentre Islamabad nega qualsiasi coinvolgimento. Le relazioni tra i due Paesi sono storicamente segnate da incertezze e conflitti, alimentando un clima di perenne instabilità nella regione.

Misure di sicurezza rafforzate

Tra le zone più colpite dall’escalation si segnalano il Kashmir e il Punjab, dove i governi di entrambi i Paesi hanno chiuso numerosi aeroporti e intensificato le misure di sicurezza. A Srinagar, città situata nel Kashmir amministrato dall’India, scuole e università sono state chiuse per prevenire ulteriori incidenti. Mentre i governi continuano ad adottare misure di prevenzione, la popolazione rimane intrappolata tra paura e incertezze.

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).