Salute

Morti, risorti, rimorti: il mistero nei bollettini dell’Iss

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Parafrasando il titolo di un celebre romanzo di Carlo Emilio Gadda, ancora una volta ci troviamo di fronte a un pasticciaccio brutto sulla conta dei morti targati Covid-19. Lo ha scoperto in un pezzo pubblicato su LaVerità Alessandro Rico, il quale in un precedente pezzo si era accorto che molti deceduti nella fascia 20-29 anni erano improvvisamente resuscitati. Infatti, mentre nel riepilogo settimanale del 17 agosto l’Istituto Superiore di Sanità scriveva che da inizio pandemia erano scomparsi a causa del Covid 131 giovani, di cui 83 maschi e 48 femmine, in quello del 23 agosto si registravano solo 52 vittime, composte da 30 maschi e 22 femmine. A questo punto, notare la bizzarra casualità, è avvenuto una sorta di contro-miracolo: i resuscitati sono nuovamente tornati nel mondo dei morti. Nel successivo bollettino, l’Iss ha nuovamente riportato i dati del 17 agosto.

Sta di fatto, come segnala Rico nell’articolo del 3 settembre, che questo presunto ritorno in vita di massa, spulciando dai dati grezzi di Epicentro – dai quali poi vengono elaborati i bollettini – sarebbe avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 agosto. Da quel momento i resuscitati sono rimasti tali nei medesimi dati grezzi del primo settembre – ben 4 giorni dopo l’uscita del primo articolo della Verità – che, secondo una nota metodologica inserita nella pagina Excel che li contiene, rappresentano i numeri più aggiornati. Ebbene, ciononostante il bollettino ufficiale, quello che viene consultato dalla stampa, “ha preso quei 79 giovani e li ha fatti rimorire, senza riferire quando e né perché.”

Quindi, per l’ennesima volta la questione assai controversa della conta dei morti, sulla quale l’improvvisato regime sanitario ha costruito la sua devastante narrazione, utilizzandola come un micidiale grimaldello per scassare la nostra già traballante Costituzione, ad una attenta analisi mostra le sue colossali falle.

Allo stato attuale noi continuiamo ad ignorare quante persone siano morte per causa diretta del virus, quante per causa iniziale in quadro clinico già ampiamente compromesso e quante altre per tutt’altri motivi, pur risultando incidentalmente positive al Sars-Cov-2. E da questo punto di vista l’ennesima, oscura vicenda sollevata dalla Verità non fa che alimentare i sospetti che noi aperturisti da tempo solleviamo in merito a questo cruciale aspetto della pandemia. Sospetti che solo una commissione d’inchiesta, così come prevista nel programma elettorale di Fratelli d’Italia, potrà fugare o, più probabilmente, in tutto o in parte confermare.

Claudio Romiti, 3 settembre 2022

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