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Netanyahu non vince, ma è ancora vivo. Che succede in Israele - Seconda parte

Considerando l’attuale situazione qualsiasi altro partito dell’arco costituzionale facesse un’alleanza con la lista araba verrebbe visto dalla maggioranza degli israeliani come traditore. Questo non toglie, anzi è auspicabile, che nel caso di un cambiamento della società araba israeliana nei confronti della nazione la situazione potrebbe cambiare con beneficio per tutti. Poi c’è il partito Blu e Bianco di Benny Gantz, come già detto l’unione di tre forze politiche che nasce per abbattere Netanyahu, sia Gantz che Lapid, l’altro leader, non ne fanno mistero, che anche se hanno ottenuto un buon successo non hanno un numero sufficiente di rappresentanti in Parlamento per permettergli, anche con alleanze strane, di raggiungere la maggioranza.

Pertanto, a meno che il presidente Rivlin non decida una terza tornata elettorale, e sarebbe davvero un’esagerazione, i vincitori- sconfitti, Gantz e Netanyahu, insieme a Liberman, nuovo ago della bilancia, dovranno fare un passo indietro e creare un governo di unità nazionale. Ma non è tutto, considerando gli importanti appuntamenti ai quali Israele non può mancare, per esempio il Presidente Trump aspetta di sapere con chi parlare a Gerusalemme prima di rendere pubblico il suo piano di pace, dovranno sedersi uno accanto all’altro e, per il bene della nazione, far finta di sopportarsi.

Michael Sfaradi, 18 settembre 2019

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