Dopo l’aggressione choc ai danni di un vigile urbano a Milano, colpito al volto da un cazzotto, abbiamo chiesto a Pasquale Alessandro Griesi segretario FSP Polizia di Stato un commento su quanto successo.
Ancora una volta dobbiamo registrare un nuovo collega aggredito. Nel 2021 ci sono state 2.655 aggressioni fisiche agli agenti sulle strade, più di 7 al giorno, una ogni 3 ore mezzo. Di queste il 37% sono causate da stranieri, il 29,1% da ubriachi e il 16% degli attacchi agli agenti sono realizzati con armi proprie o improprie.
Mentre imperversa il reato di tortura che sembra essere diventato un reato proprio per gli appartenenti alle forze dell’ordine, scopriamo che i veri torturati sono proprio gli uomini in uniforme: costretti a non intervenire fermamente, costretti ad aver paura a porre in essere un azione efficace per fermare il malavitoso, costretti a subire condanne mediatiche e istituzionali passando sempre per violenti in uniforme. Malpagati, vessati, minacciati dall'”atto dovuto”, cittadini di serie “Z” che dovrebbero garantire a proprie spese la sicurezza degli Italiani.
In questo modo è impossibile lavorare: ci sono delinquenti assicurati alla giustizia che dopo i processi escono dal carcere con spavalderia e vengono a deridere l’operato di ognuno di noi.
In ogni intervento di polizia sentiamo ripetere dai malviventi sempre la stessa frase: “Non potete farci nulla”. Ormai è garantita l’impunità, la certezza della pena sembra ormai un miraggio, basta una denuncia o ultimi frame di un video per garantire anni di processo agli operatori di polizia.
Così diventa difficile garantire anche il minimo di sicurezza per il vivere civile. Chiediamo più tutele e soprattutto chiediamo che una qualunque aggressione ad un appartenente alle forze dell’ordine diventi aggressione allo Stato, alla Nazione. È ora di cambiare rotta.
Pasquale Griesi, segretario Fsp Polizia di Stato