Economia

Non fatevi fregare: “non alzare” la patrimoniale non basta

La proposta di Elsa Fornero è l’assist perfetto per la maggioranza: “Non la metteremo”. Ma non è questo il punto

Fornero Patrimoniale © welcomia e denphumi tramite Canva.com

Anche questa volta il dibattito sulla patrimoniale che la professoressa Elsa Fornero ha proposto sugli immobili – ha preso la piega sbagliata, assumendo contorni surreali: da una parte coloro che la vogliono, dall’altra coloro che dicono che non la metteranno. In mezzo, coloro che tacciono.

Il problema è che la patrimoniale sugli immobili c’è già: si chiama IMU, vale 22 miliardi di euro l’anno e l’ha introdotta proprio il governo (Monti) nel quale la professoressa Fornero era ministro, sfilando in 12 anni ben 270 miliardi di euro dalle tasche dei proprietari. Non c’è niente da “non mettere”, quindi. L’impegno da assumere, semmai, dovrebbe essere quello a iniziare a ridurla.

Ma tant’è. La maggioranza – che non aspetta altro che assist del genere – dice che non metterà nessuna patrimoniale sugli immobili, parlando come se non ci fosse già. Tassatori seriali, nemici della proprietà immobiliare diffusa e nostalgici dei Governi tecnici rialzano la testa. L’opposizione – tranne piccole eccezioni – tace, per prudenza.

Tutto questo porta a un solo risultato: il mantenimento di un fardello di tassazione progressivamente espropriativa di una forma di risparmio che dovrebbe, al contrario, essere protetta e tutelata. Il governo in carica, che ha individuato nell’interesse nazionale la sua “ragione sociale”, dovrebbe essere particolarmente attento a premiare i tanti italiani che hanno deciso di investire i loro risparmi, frutto di lavoro e fatica, nel loro Paese.

Ma naturalmente le ragioni per almeno attenuare il carico impositivo sugli immobili vanno ben oltre e rimandano agli studi del professor Francesco Forte e del professor Riccardo Puglisi, che hanno dimostrato come sia fallace – e vada, anzi, capovolta – la tesi che vede in quella sugli immobili la forma di tassazione meno distorsiva dell’economia e meno nemica della crescita. Le cose stanno in modo tutt’affatto diverso. E a dirlo è il buon senso, prima ancora che l’analisi economica più avveduta.

In sintesi: non aumentare la patrimoniale IMU non basta, occorre iniziare a ridurla.

Giorgio Spaziani Testa, 16 gennaio 2023

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