La Ripartenza

Nordio: “Il sequestro dei cellulari? Lì c’è tutta la vita: è brutalità barbara”

Il ministro della Giustizia protagonista della sesta edizione della Ripartenza, l’evento nato da un’idea di Nicola Porro

Carlo Nordio

L’ultimo panel della sesta edizione dell’evento “La Ripartenza, liberi di pensare” è un appuntamento imperdibile: ospite al Centro Congressi della Fondazione Cariplo di Milano il ministro della Giustizia Carlo Nordio, impegnato con il governo Meloni nel portare avanti la riforma della giustizia. “Che noi viviamo in un regime di panpenalismo è ovvio, abbiamo tutta una serie di reati bagatellari che dovrebbero essere declassati al rango di violazioni amministrative e fin qui siamo tutti d’accordo”, ha esordito il Guardasigilli, prima di ricordare un episodio legato al “passato” da magistrato.

“Vent’anni fa, ero ancora magistrato, ero pm a Venezia, nel 2002, ho presieduto la commissione per la riforma del codice penale, firmato da Benito Mussolini ed è ancora felicemente in piedi, dico felicemente perché gode di ottima salute, mentre quello di Giuliano Vassalli, eroe della Resistenza, il codice di procedura penale, è stato demolito, snaturato, distrutto anche dalla stessa Corte costituzionale”, il racconto di Nordio: “Noi oggi condanniamo l’apologia di fascismo in base a un codice firmato da Mussolini: già questo la dice lunga sulla schizofrenia. Quando presiedevo questa commissione il nostro obiettivo è stato quello di depenalizzare e abbiamo individuato decine e decine di fattispecie che potevano essere felicemente depenalizzate”, come la vendita di soglie sottodimensionate.

Nel corso del dialogo con Nicola Porro, deus ex machina della “Ripartenza”, Nordio è tornato sull’abuso d’ufficio, che ha defintio come il classico caso di reato che verrebbe sanzionato in via esclusivamente amministrativa. Il governo è accusato di voler favorire la corruzione e addirittura hanno invocato una presunta direttiva europea contro l’abolizione di questo abuso, ha aggiunto il Guardasigilli: “La direttiva europea recepisce un invito della Convenzione di Merida, che impone la massima severità contro la corruzione. Il nostro arsenale normativo contro la corruzione è il più severo d’Europa, ed è giusto così”. Nordio ha inoltre ricordato come molti sindaci di sinistra siano d’accordo con la riforma, mettendo a tacere le tante chiacchiere dell’opposizione.

Nordio ha aggiunto che ogni volta che viene individuata una norma da depenalizzare automatica qualcuno dice di no, a cominciare dalla magistratura. Per questo il ministro vorrebbe fare un invito formale: “Mi si mandi un elenco, io lo chiederei ai magistrati, agli avvocati, ai professori universitari, agli imprenditori, dei reati che voi vorreste depenalizzare. Ho l’impressione che arriveremo al punto di prima, perché quando tocchi qualcosa, si dice ‘questo non si tocca’. C’è sempre qualcuno che protesta”. Nordio ha poi negato le chiacchiere sulla creazione di nuovi reati, citando il caso dei rave party: “Hanno parlato tanto male, però il disgraziato che si vede invaso il suo terreno dove magari ha le sue proprietà e i suoi animali da una banda di persone che fanno di tutto e di più, e magari consumano droga e ci scappa anche il morto, è una cosa che cinquant’anni fa non c’era. Quindi, non è che vogliamo criminalizzare tutto. Prendiamo atto che oggi ci sono delle forme di reato che hanno dei vuoti normativi”.

Il sequestro dei cellulari

Il ministro è ancor più duro quando affronta il tema delle intercettazioni e dei sequestri. “Quando viene sequestrato un cellulare, non sequestri solo le conversazioni tra il proprietario e un altro utente, cosa che un pm non potrebbe fare. Ma tu sequestri una vita intera: la cartella clinica, la denuncia dei redditi, la consulenza finanziaria, la fotografia intima, la radiografia che invii al medico. Sequestri non solo la sua, ma anche quella di terze persone”. E questo non va bene. “Un pm con una sola firma più prendere una vita dopodiché, visto che il segreto istruttorio in Italia è quello che è, anche due signori che non c’entrano nulla finiscono sui giornali con tutte le loro intimità solo perché sono nel telefonino del sequestrato. E tutto ciò è di una brutalità barbara che fa a pugni con i principi minimi della civiltà giuridica e va eliminato”.

Il Csm

Incalzato dal padrone di casa, Nordio ha parlato anche del Consiglio superiore della magistratura: “Se noi guardiamo alle sanzioni disciplinari che sono state irrogate dal Csm negli ultimi anni vediamo che non sempre sono conformi alle aspettative rispetto alla gravità del comportamento tenuto”. “Al di là delle sanzioni disciplinari vorrei andare oltre e prendere riprendere in mano i fascicoli di quei magistrati poi oggetto di sanzioni severe: sono tutti bravissimi ed eccellenti”, ha proseguito denunciando che allora significa che “qualcosa non funziona nella valutazione dei magistrati”, perché “non possono essere tutti bravissimi, intelligentissimi e operosissimi”.