Nuovo dpcm: altra trovata per sorvegliare i non vaccinati

L’ultima follia del governo: controlli a campione anche al supermercato per stanare i no vax

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Non bastava mica l’obbligo vaccinale per gli over 50. Non erano sufficienti le multe per chi si presenta al lavoro senza super green pass o quelle fatte piovere sulla testa dei no vax tramite Agenzia delle Entrate. Non ci si poteva ovviamente fermare alle folli regole per le quarantene dei ragazzi a scuola, ai lockdown burocratici per chi non ha tre dosi o ai decreti che impediscono a chi non ha il maxi lasciapassare di fare alcunché. No, non bastava. Ora che deve emanare un Dpcm per indicare l’elenco dei servizi fruibili dai no vax, il governo è riuscito a superare sé stesso: ovvero pare voglia prevedere “controlli a campione” al supermercato per stanare chi senza green pass osa acquistare articoli non necessari alla sopravvivenza. Manco fossimo in uno Stato di polizia (o lo siamo già?).

Un green pass è per sempre

L’idea è ben peggiore di quel che appare. Secondo l’ultimo decreto, gli italiani necessitano del green pass come l’aria: quello “super” serve per andare al ristorante, in albergo, allo stadio, al bar e in altre decine di attività ludiche; quello “base”, ottenibile anche con tampone, occorre invece per presentarsi in banca, dal parrucchiere, nei centri commerciali, negli uffici pubblici e alle Poste. Escluse da questa folle regolamentazione restano – o meglio restavano – solo i supermercati, le farmacie e altri luoghi “di carattere alimentare e prima necessità, sanitario, veterinario, di giustizia e di sicurezza personale”. Attività che, appunto, il governo dovrebbe specificare oggi con apposito Dpcm.

Controlli a campione anti no-vax

Non contenti di aver rovinato abbastanza la vita ai no vax, Draghi e Speranza ne avrebbero però pensata una più del diavolo. Ecco la trovata: prevedere il controllo del green pass “a campione” anche all’interno delle attività essenziali dove potranno entrare anche i non vaccinati, così da assicurarsi che non sgarrino e che non acquistino qualcosa di “superfluo”. Devono solo poter “soddisfare le esigenze primarie“, niente di più. Tradotto: chi va in questura senza lasciapassare può presentare una denuncia ma non rinnovare il passaporto; chi entra in un supermercato può fare la spesa ma non per comprarsi un paio di scarpe; chi va in farmacia è magari autorizzato a chiedere del paracetamolo (così soddisfa la “vigile attesa” che tanto piace al Consiglio di Stato) ma non un integratore. Follia pura: la polizia metterà il naso nei carrelli e nelle buste della spesa.

Per ora il Dpcm non è ancora stato firmato da Draghi. Le indiscrezioni sulla bozza hanno iniziato a circolare ieri in tarda sera e forse, chissà, i ministeri si sono presi del tempo per limare (o eliminare) questi pazzoidi “controlli a campione” in stile Pyongyang.

Quasi sicuramente però saranno precluse ai non vaccinati le tabaccherie (considerate invece vitali durante il primo lockdown) e le enoteche dove si può mangiare e bere (non sia mai che il no vax scoli del buon vino). Via libera invece ad alimentari, ipermercati, supermercati, discount, minimarket, ma sempre che si acquisti solo quanto autorizzato da Sua Santità Speranza. Niente green pass nemmeno per benzinai, ottici e veterinari. Stesso discorso per gli uffici di polizia (solo però per denunce, prevenzioni illeciti, tutela dei minori), banche e Poste (ma esclusivamente per ritirare la pensione). Infine, semaforo verde per gli esercizi di articoli igienico-sanitari e per quei negozi che vendono legna, pellet o combustibili per il riscaldamento. I no vax, insomma, moriranno di noia. Ma almeno non di freddo. Quanto è umano questo governo…


Aggiornamento 21 gennaio ore 20.45

Dopo la firma del Dpcm, il governo in una Faq ha spiegato che chi è senza Green pass nei supermercati può acquistare tutto ciò che vuole: “Coloro che accedono agli esercizi commerciali esenti dal cd. green pass previsti dall’allegato del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2022 – si legge – possono acquistare ogni tipo di merce in essi venduta? Sì, l’accesso ai predetti esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal dpcm”. Qui le notizie aggiornate sul Dpcm.

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