Dopo la giga-factory 3Sun per produrre pannelli solari a Catania, Enel avvia in provincia di Viterbo, tramite la controllata Enel Green Power, il cantiere per un impianto che sarà a un tempo il più grande parco solare del gruppo in Italia e il maggiore impianto agrivoltaico presente sul territorio nazionale. E’ nei fatti, oltre che negli investimenti previsti dal piano industriale, l’impegno del gruppo guidato dall’ad Francesco Starace per accelerare sulle rinnovabili e vincere la battaglia del cambiamento climatico. Più precisamente il nuovo maxi-impianto fotovoltaico sorgerà a Tarquinia, avrà una capacità prossima a 170 MW completamente green e sarà integrato con le attività agricole del territorio: appunto la filosofia dell’agrivoltaico pensato per sposare i parchi solari con le esigenze delle aziende agricole. Quanto ala potenza, una volta pienamente a regime l’impianto sarà in grado di produrre 280 i GWh medi ogni anno, arrivando così a soddisfare il fabbisogno energetico di circa 111.000 famiglie.
Bernabei: “Giù le emissioni e in armonia con l’attività agricola”
L’avvio della cantiere a Tarquinia, oltre che costituire un grande passo in avanti in termini di dimensioni e capacità produttive, segna l’inizio di un progetto che a regime permetterà di evitare sia l’emissione in atmosfera di circa 130mila tonnellate di CO2 ogni anno sia il consumo di circa 26 milioni di metri cubi di gas ogni anno: il combustibile fossile sarà infatti interamente sostituito da energia rinnovabile, prodotta a livello locale. “Il parco solare in costruzione a Tarquinia dimostra come sia possibile gestire in armonia la crescita delle energie rinnovabili e l’attività agricola”, sottolinea Salvatore Bernabei, Ceo di Enel Green Power specificando che sarà un sito “perfettamente integrato con il territorio e che ospiterà colture al suo interno, generando ricadute positive per l’ambiente, l’economia e il territorio e contribuendo alla riduzione della dipendenza energetica dell’Italia”. Tarquinia insomma è altro esempio della filosofia di Enel Green Power, leader mondiale nell’energia pulita, con una capacità totale di oltre 59 GW e un mix di generazione che comprende eolico, solare, geotermico e idroelettrico, oltre a impianti di accumulo.
I moduli fotovoltaici diventano bifacciali
Un’altra cifra distintiva del grande parco agrivoltaico di Enel Green Power a Tarquinia sarà l’innovazione: l’impianto utilizzerà infatti moduli fotovoltaici bifacciali, la cui tecnologia consente di assorbire energia solare sia sulla superficie anteriore sia su quella posteriore. Non solo, i pannelli saranno montati su strutture a inseguimento del sole, i tracker, per massimizzare e rendere ancora più efficiente la produzione di energia rinnovabile. Insomma, come già fanno in natura i girasoli. Il parco solare agrivoltaico sarà realizzato in un’area privata di un’impresa del territorio che collaborerà con Enel Green Power per integrare l’impianto con attività agricole: in particolare, saranno coltivati foraggio e borragine nelle aree libere tra le file dei pannelli e nelle fasce di rispetto degli elettrodotti aerei, mentre nelle fasce perimetrali saranno impiantati ulivi.
Enel Green Power fa da apripista e aiuta il territorio
Secondo uno studio di Legambiente, le autorizzazioni per realizzare nuovi parchi fotovoltaici ed eolici procedono con il contagocce a livello regionale, malgrado le azioni compiute dal governo per snellire le procedure e approvare una nuova potenza installata di 3 GW. Pesa infatti la sindrome “Nimby” (“Not in my backyard, non nel mio giardino”): un errore strategico che un Paese come l’Italia non si può permettere, soprattutto dopo le pesanti ricadute della guerra in Ucraina sulle bollette di famiglie e imprese. L’impianto di Tarquinia di Enel Green Power può quindi fare da apripista a un new deal tra la popolazione: il sito avrà peraltro effetti positivi oltre che sull’ambiente anche sull’economia dell’Alto Lazio: le imprese impegnate nella sua realizzazione sono infatti per la maggior parte provenienti dalla provincia viterbese, con un picco di coinvolgimento occupazionale di circa 330 persone in 13 mesi di tempo stimato di costruzione.
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