Obbligo vaccinale, sorpresa nel decreto: multa anche per i vaccinati

La novità nel decreto approvato dal governo: la multa si applica anche per seconda e terza dose

142.5k 149
generica_porro_1200_3

Fermi tutti! Nel nuovo decreto legge la multa riguarda anche i vaccinati, sia quelli che sono in ritardo con la seconda dose che quelli che non hanno fatto la terza entro sei mesi dalla seconda. Si legge nel documento (Art.4 Sanzioni pecuniarie) in caso di inosservanza dell’obbligo vaccinale di cui all’articolo 4-quater, si applica la sanzione amministrative pecuniaria di euro cento anche c) soggetti che a decorrere dal 1° febbraio 2022 non abbiano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi Covid 19 previsti dall’articolo 9 comma 3 del decreto legge 22 aprile 2021 n.52, convertito con modificazioni dalla legge 17 giugno 2021, n.87.

È lecito far pressione sui cittadini?

Secondo l’art. 32 della Costituzione: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Ma dove sarebbe il rispetto della persona umana quando il cittadino subisce la pressione di perdere lo stipendio, il lavoro e risulta perennemente discriminato ed escluso all’accesso ad attività commerciali e servizi pubblici?

Il green pass discriminatorio

Si potrebbe obiettare a questa domanda col fatto che le persone hanno diritto all’accesso a tutti i servizi pubblici e privati con il green pass base, ma più volte abbiamo fatto presente che il green pass, proprio nella sua essenza, potrebbe porsi in contrasto con l’art.3 della nostra Carta Costituzionale: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Il green pass potrebbe attivare forme discriminatorie a quelle condizioni personali e sociali citate nell’ultima parte dell’articolo 3 della Costituzione? Aspettiamo una risposta dai Costituzionalisti alle nostre domande.

Sgarbi contrario al lasciapassare

Intanto, anche Vittorio Sgarbi non usa mezzi termini per criticare la svolta illiberale di questa nuova misura restrittiva ed in un suo recente post sulla sua Pagina Facebook scrive: “Non si capisce quale perversione induca il governo italiano a scelte illiberali, che nulla hanno a che fare con l’evidenza scientifica, per imporre non l’obbligo vaccinale (che, seppur discutibile, senza la comprovata certezza della sua efficacia, potrebbe corrispondere a un tentativo di contenere la diffusione del virus) ma il “super green pass” invece del semplice tampone nei luoghi di lavoro. La cosa piace a Brunetta e ad alcuni altri ministri, ma appare davvero incomprensibile. Il calcolo delle probabilità avvantaggia i vaccinati, ma l’ossessione dei contagi non corrisponde a un pericolo reale procurato dai “no vax”. Come è evidente anche a un cretino, e basta la logica per comprenderlo, i “no vax” sono un rischio per se stessi, non per i vaccinati. Bisogna proteggere loro, non noi. E li proteggi identificandoli, non costringendoli a esibire certificati falsificabili. Il Governo, non avendo soluzioni certe, ne inventa di inutilmente severe che non sono a vantaggio di nessuno, e, in una società in cui il vaccino non è obbligatorio, determinano inutili discriminazioni da Stato totalitario. Fanno pena. E anche schifo.”

Per quanto riguarda le responsabilità inerenti ad eventuali effetti collaterali derivanti dalla somministrazione del vaccino, Sabbino Cassese in un intervento su La7 nel programma In Onda avverte: “Le responsabilità di eventuali effetti avversi sono decisamente a carico dello Stato”.

Carlo Toto, 9 gennaio 2022

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version