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La nave Ocean Viking

Ocean Viking, hai capito Macron: già espulsi i migranti della Ong

Gli immigrati sbarcato dalla Ocean Viking ancora fermi a Tolone. Già i primi espulsi. Il ministro di Macron: “Verranno riportati a casa”

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Neppure il tempo di sbarcare che l’accogliente Francia li ha già espulsi. Senza appello. A quanto pare senza ricorsi e ricorsetti. Senza quei lunghi mesi che in Italia occorrono per valutare le domande di asilo e portare avanti i vari giudizi in tribunale. Dei 234 migranti che la scorsa settimana sono sbarcati a Tolone, il governo di Emmanuel Macron ha già deciso di espellerne 44.

Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno Gerald Darmanin, lo stesso che aveva intimato l’Italia a far approdare la Ocean Viking e che poi ha dato il via al valzer di accuse reciproche tra Parigi e Roma. Lo abbiamo detto e ripetuto: Macron è stretto tra due fuochi, si trova nella scomoda posizione di doversi mostrare accogliente con la sinistra e ferreo sulle regole anti-clandestini con la destra. Da qui le frasi che suggeriscono umanità, seguite da fatti che il più delle volte vanno in direzione opposta: basti pensare a quanto successo nella Manica, con l’inchiesta che accusa la Francia di aver lasciato morire dei migranti nel tratto di mare che li divide dalla Gran Bretagna; oppure il fatto che a Ventimiglia sono la norma respingimenti irregolari di migranti minorenni; o ancora la decisione di tenere i 234 della Ong in una “zona internazionale”, sospesi tra il via libera a restare in Francia e il ricollocamento altrove.

L’espulsione disposta dalla Francia verrà resa operativa quando lo permetteranno le condizioni di salute. E sempre che non sopravvengano altre problematiche. Ma il ministro Darmanin è stato chiaro, come riporta il Figarò: i 44 immigrati verranno riportati nel loro Paese di origine. Si tratta di un conto provvisorio, visto che lo studio delle pratiche sono ancora in corso: a parte 44 minorenni e 60 che “possono presentare domanda di asilo tra siriani, sudanesi e eritrei”, per tutti gli altri è ancora da vedere. Il rischio espulsione è dietro l’angolo. “Ho già preso contatti ieri con i miei omologhi stranieri affinché queste deportazioni alla frontiera possano essere effettuate nel più breve tempo possibile “, ha aggiunto il ministro. Tecnicamente: un respingimento. E’ insomma chiaro che tutto sommato le politiche francesi non sono così diverse da quelle che vorrebbe mettere in campo il governo italiano: accoglienza per chi fugge dalla guerra, espulsione per i clandestini economici. Macron non intende fare l’errore di Angela Merkel quando invitò i siriani a raggiungere la Germania per poi fare un clamoroso dietrofront.

Piccola nota finale: la Francia può permettersi di tenere appena 234 migranti in un’area dedicata, valutare nell’immediato le loro domande di asilo e disporre le espulsioni immediate perché parliamo di numeri risicati. Decisamente più complicato farlo se ti approdano 90mila immigrati in un anno, con punte anche di centinaia al giorno, come succede in Italia. Troppo facile fare gli accoglienti a parole, finché non ti ci trovi immischiato fino al collo.

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