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Oddio, tutto ribaltato: in Friuli ha vinto la sinistra

Il podcast di Alessandro Sallusti del 5 aprile 2023

Clamoroso contrordine: il centrodestra non ha vinto le elezioni in Friuli Venezia-Giulia. Giuro che non volevo crederci ieri mattina, al solito caffè, con la solita mazzetta dei giornali.

Ero andato a letto la sera precedente con una certezza: il centrodestra aveva stravinto le elezioni in Friuli asfaltando sinistra e 5 stelle: l’occhio assonnato mi cade sul titolo di prima pagina della Stampa, una volta prestigioso quotidiano del Piemonte, oggi triste foglio del Pd. Dice il titolo: “Valanga Fedriga, asfaltati Lega e Fratelli d’Italia.”

Oddio mi dico: ma Massimiliano Fedriga non è per l’appunto il candidato di Lega e di Fratelli d’Italia? Vuoi vedere che nella notte ha fatto il saltafosso ed è passato con la sinistra. Controllo: non è così. Ricontrollo i risultati: vince Fedriga con il 64 per cento di voti, di cui il 19 della lega il 18 di Fratelli d’Italia e il 17 della lista del medesimo Fedriga, che a ragione e logica – essendo lui uno dei leader della Lega – andrebbero sommati a quelli della Lega. E quindi, a voler essere pignoli, sarebbe lega 40 per cento dico 40 per cento e Fratelli d’Italia 20.

E allora che è successo? Nulla: semplicemente La Stampa ha cercato di taroccare il risultato con una spudoratezza che sconfina nel ridicolo asfaltati. Qui gli unici asfaltati sono stati la Schlein e i 5 stelle, ma di questo su quel giornale non c’è traccia. Avete presente quando Putin dice: “Guerra in Ucraina? Ma quale guerra, non c’è nessuna guerra, c’è soltanto una operazione speciale di polizia”. Ecco, diversi giornali italiani – non solo La Stampa – purtroppo sono diventati come Putin e le sue pravde. La verità, anche quella più lampante, anche quella più supportata dai dati, è negata. Perché quando la verità non piace è semplice; come quando ti misuri la febbre e vedendo il numerino 39 invece che curarti dai la colpa al termometro. Non cambi medicina ma cambi termometro.

Ecco, io vi metto in guardia: stanno asfaltando – per rimanere in tema – i basilari capisaldi dell’informazione libera e corretta. La sinistra e purtroppo molti miei colleghi vivono ormai in un mondo virtuale di verità e risultati elettorali mirabolanti: caro Massimo Giannini, direttore della Stampa, esci dal telefonino dove ti sei rifugiato per fuggire la realtà dai vedrai che non è così brutto e vedrai che nessuno ti farà del male non sarai confinato al massimo compatito.

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