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Ong, la lettera di fuoco di Meloni: “Caro Scholz, voglio chiarimenti”

Il premier italiano scrive al cancelliere per avere chiarimenti sui finanziamenti del governo tedesco alle Ong: “Sono moltiplicatori di sbarchi”

Olaf Scholz e Giorgia Meloni

Incassato il sostegno di Emmanuel Macron, Giorgia Meloni passa all’attacco della Germania. Dopo gli scontri a distanza tra il ministro Guido Crosetto e il collega tedesco degli Esteri a causa del finanziamento germanico alle Ong dei migranti, il premier italiano prende carta e penna e scrive direttamente al “caro Olaf Scholz“. Non una missiva di circostanza, quella della leader di Fdi. Ma un avvertimento al Cancelliere dopo lo “stupore” di aver appreso che il governo federale finanzia direttamente una Organizzazione Non Governativa che soccorre migranti in mare e li fa sbarcare (quasi) tutti sulle coste italiane.

Meloni ricorda al collega di Berlino che “il governo italiano è impegnato a far fronte a una pressione migratoria eccezionale“. I numeri parlano chiaro: 130mila sbarchi dall’inizio dell’anno ad oggi, con la Tunisia in crisi economica, la Libia al solito traballante e milioni di persone che dall’Africa sarebbero pronte a raggiungere l’Europa tramite la porta italiana. Le regole europee, vedi il regolamento di Dublino, di fatto penalizzano gli stati di primo approdo che devono farsi carico di tutte le domande di asilo. All’orizzonte non si vede una soluzione, visto che l’accordo tra i 27 non è fattibile, così la strategia italiana punta a convincere Buxelles a sigillare i confini esterni. La Francia di Macron si è detta favorevole ad aiutare Roma, Meloni se ne rallegra e valuta la proposta “con interesse”. E poi passa a strigliare quella Germania che a parole sarebbe disposta a frenare gli sbarchi, poi però nei fatti mette a bilancio del ministero degli esteri sostanziosi finanziamenti alle Ong. Non solo quelle “di terra”, come la Comunità di Sant’Egidio, ma anche alla Sos Humanity (790mila euro circa) che fa missioni in mare spesso senza coordinarsi col Belpaese.

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Ecco perché Meloni si è detta “stupita” che Scholz e il suo governo, “in modo non coordinato”, ha “deciso di sostenere con fondi rilevanti organizzazioni non governative impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo”. Il premier ha perplessità su entrambe le possibilità. E il motivo è semplice:  “Per quanto riguarda l’importante e oneroso capitolo dell’assistenza a terra – scrive Meloni – è lecito domandarsi se essa non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia”; mentre “è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”. Insomma: l’Italia ritiene “che gli sforzi, anche finanziari, delle Nazioni UE interessate a fornire un sostegno concreto all’Italia dovrebbero piuttosto concentrarsi nel costruire soluzioni strutturali al fenomeno migratorio, ad esempio lavorando ad un’iniziativa Ue con i Paesi di transito della sponda sud del Mediterraneo, che peraltro necessiterebbe di risorse inferiori rispetto a quella da tempo in essere con la Turchia”.

Il chiarimento tra i due, potrebbe avvenire a Granada il 5 e 6 ottobre in occasione del vertice Cpe e del Consiglio Europeo. In quell’occasione Meloni chiederà a Scholz che “gli esatti contorni di queste iniziative del tuo governo” vengano “meglio chiariti”.