Esteri

Ora Zelensky trema: perché gli Usa sono delusi dalla controffensiva

Lo rivelano due fonti americane alla Cnn: la Casa Bianca sarebbe delusa dei risultati della controffensiva ucraina

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Prima la “confessione” di Zelensky, ora le fonti americane: la controffensiva ucraina – che secondo Kiev avrebbe portato la resistenza a liberare i territori occupati dal 24 febbraio 2022 – non sta avendo gli esiti sperati. E anzi, gli Stati Uniti sarebbero letteralmente delusi dei risultati che l’Ucraina sta avendo sul campo. Uno stato emotivo che, se proiettato sul lungo termine, potrebbe non rendere così fermo (come lo è invece oggi) il sostegno Usa alla causa di Kiev.

La rivelazione della Cnn

Le prime fasi della controffensiva ucraina “stanno avendo meno successo del previsto, con le forze russe che stanno mostrando più capacità di quanto ipotizzato” dall’alleanza atlantica. Lo ha riportato direttamente la Cnn, citando due funzionari occidentali e un alto funzionario militare statunitense, spiegando che le ragioni potrebbero discendere dai numerosi attacchi missilistici che i russi stanno compiendo su suolo ucraino in questi ultimi giorni. Il tutto accanto ad un circa 200 chilometri quadrati di terreno minato dall’invasore.

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Eppure,, nonostante la controffensiva stia andando a rilento, i funzionari hanno dichiarato che la controffensiva è ancora nelle sue fasi iniziali e che gli Usa e i loro alleati “rimangono ottimisti” sul fatto che l’esercito di Zelensky riuscirà a “guadagnare terreno col tempo”.

Lo scenario

Dopo il grande successo dell’avanzata ucraina di agosto, che ha permesso a Kiev di ripristinare il controllo intorno alle aree di Kherson, le forze russe sembrano essere maggiormente preparate alla tanto ventilata seconda avanzata di Kiev. Ed è la stessa Cnn a raccontarlo, sempre citando le fonti statunitense.

Dall’altra parte, però, il gruppo mercenario Wagner continua la sua contronarrazione della guerra rispetto alle voci del Cremlino. Secondo i militari privati, infatti, Mosca si starebbe ritirando sia a sud che ad est del Paese, concentrando le proprie forze a protezione delle aree conquistate nella regione del Donbass. Il tutto mentre, nella serata di ieri, il leader ucraino ha dichiarato che i russi starebbero preparando un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya, area da tempo soggetta a violenti scontri tra le opposte fazioni. Il Cremlino, però, nega totalmente e rispedisce le accuse al mittente, dopo l’abbattimento del ponte di Chongar – l’infrastruttura che collega la regione di Kherson alla Crimea – da parte di un missile ucraino.

Matteo Milanesi, 23 giugno 2023

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