Commento? Atto criminale di un criminale comune. Era un ubriacone, arrestato in stato di ebrezza mentre guidava, era uno sporcaccione, arrivato a importunare una ragazzina e per questo inquisito e condannato dal tribunale. A un individuo di tal fatta non poteva essere affidato un ruolo e un mezzo pubblico, punto. Con questo crimine si dovrebbe chiudere la sua vita sciagurata in una patria galera, come un qualsiasi Totò Riina. Dovranno però essere puniti pesantemente i superiori di Sy, anche loro italiani, che avrebbero dovuto licenziarlo, prima per guida in stato di ebrezza, poi quando importunò una ragazzina sullo scuola-bus (sic!!). Questo il problema: è inammissibile il comportamento dell’azienda che lo aveva in carico (solito buonismo?) e i responsabili devono pagare, e molto. Cosa c’entra la cittadinanza? Questa non la si toglie a chi l’ha avuta secondo legge e non la si dà se non in base alla legge. I ragazzi-eroi, meritano tutti una medaglia al valore civile.
L’aspetto drammatico di questa vicenda è il degrado comunicazionale nel quale siamo precipitati. Per una settimana siamo sguazzati nelle più oscene fake truth, giornali, tv, radio, di regime e no, hanno usato questo fatto di criminalità comune per biechi scopi politici, a destra, a sinistra, nei salotti intellò, nelle redazioni, nei talk. Come addetto alla comunicazione ho provato tanta vergogna, come uomo e nonno una profonda tristezza. Il nostro problema non sono il debito o il Pil ma il degrado morale della nostra classe dominante, politica, economica, culturale. Questo episodio lo ha certificato.
Riccardo Ruggeri, 25 marzo 2019