Commenti all'articolo Paolo Di Donato non doveva essere arrestato e, invece, ha pagato per tutti

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freeskipper
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8 Luglio 2019, 12:08 12:08

Ufficio Protesico ASL Roma 2, trasferito da un capo all’altro della città: ulteriore disagio per i cittadini già in gravi difficoltà!

Stamattina – come ad ogni scadenza e necessità – mi sono recata alla ASL Roma 2 di Via Monza per presentare il solito modulo di “richiesta pannoloni” per mio padre di 98 anni e invalido al 100%.

Sorpresa: Uffici chiusi e cartello affisso sulla porta che comunica il trasferimento degli Uffici all’altro capo della città, in Via Rizzieri 226.

Ma dico io, è questo il modo di venire incontro alle esigenze dei cittadini che hanno bisogno di assistenza e di cure mediche? Non ho parole. So solo che dovrò prendere un altro giorno di permesso per presentare una richiesta che invece, in un paese civile, dovrebbe essere fatta d’ufficio, di concerto tra medico di famiglia, che rilascia il certificato, e la ASL.

Ma in questo paese – soffocato dalle scartoffie e imbrigliato nelle fitte maglie della burocrazia – anche le cose più semplici diventano impossibili!

E torno a chiedere: è mai concepibile che – nel terzo millennio, nella società dei social e delle App a gogo – non si possa inviare un semplice “foglio di carta” per posta elettronica?

Una cittadina romana.

Orlo
Orlo
2 Luglio 2019, 14:20 14:20

Mi scuso se ho letto solo ora codesto spaccato di Italia reale che,purtroppo,ci riporta al vero problema del nostro Paese e cioè l’apparato burocratico fuori controllo e della politichetta asservita,oramai a tale moloch da continuare a nutrirlo con sempre nuove leggi.
La certezza del diritto è nulla e di questa mancanza ne pagano le conseguenze soltanto gli onesti e gli intraprendenti.
Ringrazio il Porro di ospitare il Desiderio,un’oasi di vero liberalismo crociano applicato in purezza.

Andrea Salvadore
Andrea Salvadore
29 Giugno 2019, 18:21 18:21

Piu dello stesoo. Nel passayo il sistema giudiziale tedesco ammetteva, previa classifica, universitaria, i candidati laureati che avevano fatto sei mesi di esperienza in uni studio di avvocati , a un esame basato sulla soluzione di casi difficili. Da il caso che comprei un libro di Jherig senza sospettare che fosse una collezione di questi problemi. Vi garantisco che ciascuno era una scatola cinese di imbrogli difficili a snodare. Chi passava questa soglia era ammesso a un periodo di due anni nel quale serviva in varie procue e vari processi sotto vari supervisori, senza essere pagato. Oggi si va a fare un Master in istituzioni private a pagamento,e dunque non c’é molta differenza economica ma c’é una enorme differenza in esperienza con la realtá della societá e sopratutto dell’etica professionale del magistero.. Se questi due anni passano con commenti favorevli dei vari supervisori, il candidato a giudice o a procuratore viene sottoposto ad u esame finale beasato sullo stesso principio di quello che lo ammise al periddo di apprendystao di due anni. Chi passa l’esame entra un carriera. Questo era, non sono sicuro di oggi, il cammino per avere magistrati competenti.: I nostri Di Pietro, De magistris, Woodcock etc.. non ce la avrebbero mai fatta. Quello che successe nel CSM é una ruprova del difetto basico che esiste nel maneggio… Leggi il resto »

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