Il podcast di Sallusti

Paperon Fazio “chiagni e fotti”: la sua Rai era finto pluralismo

Il podcast di Alessandro Sallusti del 16 maggio 2023

Il concetto di pluralismo della sinistra è assai semplice: noi siamo il pluralismo. Fabio Fazio ha lasciato la Rai con le tasche gonfie di soldi per andare a guadagnarne ancora di più nella TV privata Discovery. La mia ammirazione per lui è sterminata, la mia invidia pure e il discorso potrebbe anche finire qui se non ce la menassero lui e i suoi fans, con la mancanza di pluralismo della nuova Rai.

Detto che il non rinnovo del contratto di Fazio è stato deciso da Fuortes, il dg della Rai messo lì da Draghi e di area Pd, la trasmissione meno pluralista nella storia della Rai è stata proprio quella di Paperon Fazio: non un giornalista, un intellettuale o un ospite di destra ha mai messo piede nei suoi studi se si esclude qualche rara comparsata di politici chiamati per giustificare il fatto che si trattava per sempre di un canale di servizio pubblico.

Negli ultimi mesi il dibattito classico – per fare un esempio – era tra lui Fazio, Saviano, Massimo Giannini e Ferruccio de Bortoli, cioè tra tre diverse, ma poi mica tanto diverse anime della sinistra. Dei monologhi della Litizzetto, poi non ne parliamo. Satira, anche questo si fa per dire, ha senso unico e a un milione di euro all’anno.

Ora, se la mettiamo sul piano dei risultati d’ascolto la polemica può gestarci al netto che è lui, Fazio, che ha deciso di andarsene o comunque che ha messo le cose perché ciò accadesse. È vero, non sarà facile trovare qualcuno che faccia risultati migliori e questo lo vedremo, ma per favore, lasciate stare la libertà e il pluralismo perché quello di Fazio era uno spazio che la RAI ha appaltato a un privato cittadino senza alcun controllo e il suddetto privato cittadino l’ha gestito al meglio per lui e per i suoi amichetti ai quali lanciava spesso – gratis – i loro libri la cui esistenza, il più delle volte, sarebbe rimasta sconosciuta al pubblico.

A Napoli dicono “chiagne e fotte” ed è esattamente quello che sta succedendo in queste ore. Del resto la questione è assai semplice: per 13 anni la sinistra ha occupato ogni anfratto del servizio pubblico e avendo perso le elezioni ora deve sbaraccare, Fazio compreso. C’è chi sbaracca monetizzando e chi finisce o finirà sulla strada prova che anche dalle loro parti, che ne dicano, il merito ha un suo perché. Quindi per riassumere, Fabio Fazio fotte, molti dei suoi amici chiagnono. Cosa vogliamo dire? C’est la vie.