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Perché il cinema non ha speranza - Seconda parte

Grazie alla libertà di movimento, ad un mercato del lavoro elastico, ad un sistema sociale in grado di intervenire nei momenti di difficoltà, realizzano la loro libertà in un ciclo che si ripete negli anni seguendo le stagioni: a ridosso del Natale i protagonisti trovano rifugio e lavoro da Amazon che garantisce posti di lavoro, un parcheggio sicuro e protetto per i loro mezzi e buoni stipendi; terminate le feste, catene di ristoranti fast food o parchi e campeggi dove vivere e lavorare, offrono rifugio e riparo; fino a seguire il ciclo delle stagioni raccogliendo barbabietole o altro.

Nel film tutto questo è vissuto con semplicità e reversibilità delle scelte, i lavori si trovano e si lasciano, seguendo il clima e le stagioni, le esigenze sociali sono ridotte al minimo ma la comunità è accogliente e gentile. Il tutto in un’America dove la violenza è invisibile, le famiglie si riuniscono per il ringraziamento, gli houseless utilizzano telefoni di ultima generazione e sono curati in buoni ospedali per una diverticolite.

Quasi troppo bello e comunque il contrario di quello che hanno capito in tanti ed in particolare BuzzFeed News, giornale globalizzato on line che vanta oltre 50 milioni di lettori unici mensili, “Nomadland è un film sullo scegliere la comunità anziché il capitalismo”. No Nomadland è un film su come il capitalismo permetta alle comunità di esistere e di essere libere, qualunque siano le loro scelte.

Antonio De Filippi, 4 maggio 2021

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