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Perché l’Europa rischia il tracollo energetico - Seconda parte

Peggio del 2008: siamo a un passo da un “momento Lehman” sull’energia

Il gas naturale viene importato in maggioranza tramite gasdotti con contratti che durano anni, per cui questo prezzo di riferimento a Rotterdam non si traduce in aumento del costo del gas questa settimana. Per essere ancora più precisi, esiste in Europa un sistema di “cap” per stabilire il prezzo del gas in settembre ogni anno. Questo sistema europeo non usa come riferimento il prezzo del future che scade questo mese di marzo, ma quello dei future a scadenza ottobre, che sono un poco più bassi perché la speculazione si concentra sulla scarsità immediata, nei prossimi due mesi. I prezzi del gas a settembre, quindi, sono un poco più bassi perché il mercato ipotizza che ad andare all’autunno in qualche modo le cose possano migliorare e questo vale anche per il petrolio dove quello a consegna per questo mese costa 20 dollari di più di quello a scadenza in autunno.

Ma resta però che, se oggi vuoi comprare del gas non dai russi di Gazprom, ma quello trasportato con tanker liquefatto (LNG) dall’America o dal Quatar, paghi dieci volte il prezzo di questa estate e, ad esempio, Nomisma calcola che il costo per KWH raddoppierà.

Per una serie di motivi politici e ideologici – e possiamo considerare tra questi anche delle considerazioni “umanitarie” contro la guerra -, i leader europei hanno deciso di pagare anche dieci volte il costo del gas che fornirebbero i russi con Gazprom. Ma il gas naturale in America costa al momento (sul mercato future come quello mostrato sopra) 13 volte di meno di quello trattato a Rotterdam in Europa (come “TTF”). Se non lo compri dalla Russia lo comprerai allora soprattutto da Canada e USA come gas liquefatto trasportato per nave.

Petrolio, peggio del 2008

In aggiunta il prezzo del petrolio Brent in Europa è arrivato sopra i massimi storici del 2008.

Questo vuole dire che, se resta a questi livelli, la benzina va a 2,5 euro come minimo e forse anche a 3 euro (a meno che il governo non spenda miliardi per togliere metà delle tasse che gravano sulla benzina, il che Draghi non farà mai). Il prezzo che si vede sopra che supera il massimo del 2008 è interessante perché appunto nel 2008 ci fu anche la crisi di Lehman, il crac finanziario e la recessione. Ma pochi oggi ricordano che era anche il momento in cui il petrolio era esploso ai massimi storici.

Nel 2008 però il gas, il carbone e i metalli ferrosi, il palladio, il platino e tutti i cereali non erano esplosi di prezzo. Adesso invece il frumento è passato da 5 a 12 $ a bushel a Chicago ed è circa triplicato nei mercati di riferimento in Europa. Al momento chi volesse specularci sopra però non riesce perché non fa prezzo. Ogni giorno apre al prezzo limite e poi non scende fino al giorno dopo quando di nuovo apre al prezzo massimo consentito per la giornata dalla borsa merci. Idem per il mais, con soia che li segue a distanza ma non troppo. Poi ieri che Zelensky sembrava cercare un compromesso le cose sono un poco cambiate, ma resta che abbiano raddoppiato.

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