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La casa farmaceutica nel mirino

Pfizer sotto indagine in Italia: ecco perché

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Due premesse fondamentali. Primo: non ci smuoviamo di un millimetro dal principio garantista secondo cui un accertamento altro non è che la ricerca di prove su una violazione che forse non c’è. Non si tratta di una condanna, insomma, e l’indagato è innocente. Secondo: i fatti che riguarderebbero Pfizer, il colosso farmaceutico che ha creato e venduto miliardi di dosi di vaccino anti-Covid, non c’entrano un fico secco con l’emergenza pandemica. Fatte le doverose premesse, ecco la notizia: Pfizer è nel mirino della Guardia di Finanza e de Fisco per una presunta evasione fiscale.

Il tutto, secondo quanto riporta Bloomberg, riguarda la presunta manovra messa in atto dall’azienda per nascondere al fisco italiano gli utili prodotti tra il 2017 e il 2019. La cifra si aggirerebbe intorno a 1,2 miliardi di euro, profitti che sarebbero finiti nelle casse di società estere dello stesso gruppo (Pfizer Production LLC e Pfizer Manufacturing LL) con sede negli Usa e nei Paesi Bassi. Il tutto per evitare l’imposta sui profitti che arriva fino al 26%. Vero? Falso? Si tratta di teoremi dell’accusa? Staremo a vedere.

Dal canto suo, la Pfizer fa sapere che “la società sta offrendo il massimo della collaborazione” e che “ha rispettato tutte le norme fiscali e le leggi italiane”. Secondo il Corriere “si tratta di un’attività amministrativa, il cui esito non è ancora definito”. E soprattutto “Non c’è ancora verbale di accertamento e alla parte non è ancora stato notificato nulla. Le verifiche proseguiranno nei prossimi giorni”.

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