Philip Morris Italia arricchisce di un’altra tessera il proprio impegno per l’ambiente. Si tratta del progetto “REC – Riciclo per economia circolare” totalmente dedicato ai riscaldatori di tabacco. Un acronimo evocativo che l’azienda guidata dal presidente e amministratore delegato Marco Hannappel declina con tutto il primo know-how tecnologico, con l’obiettivo di riciclare già quest’anno fino a 500mila dispositivi non più utilizzabili.
Hannappel: “Ricaleremo milioni di dispositivi”
Il progetto REC permetterà di recuperare oltre l’80% delle materie prime di cui sono composti i dispositivi, tra cui materiali plastici e metallici, magneti, batterie e circuiti. “Siamo orgogliosi di annunciare questo progetto di riciclo che si inserisce nella nostra strategia di sostenibilità per promuovere un’economia circolare. Nel tempo, riciclare milioni di dispositivi in Italia ci consentirà di aggiungere un altro tassello fondamentale alla nostra filiera integrata, sviluppata in questi anni intorno ai prodotti innovativi senza combustione. Una filiera che tra parte agricola, manifatturiera e dei servizi al consumatore già coinvolge oltre 40mila persone”, ha rimarcato Hannappel.
A fianco dei coltivatori per l’ambiente
Philip Morris in Italia lavora infatti in difesa dell’ambiente lungo l’intera catena del valore. A partire dalle coltivazioni di tabacco in Campania, Umbria, Veneto e Toscana, dove il gruppo è impegnato a ridurre l’impatto ambientale suo e della filiera. Da un lato assicurandosi che il 100% della biomassa legnosa utilizzata per essiccazione del tabacco provenga da fonti gestite in maniera sostenibile (Zero Deforestation Manifesto 2.0), dall’altro in forza dei numerosi protocolli stipulati con il ministero delle Politiche Agricole, Coldiretti e l’Organizzazione Nazionale Tabacchi. A cui si sommano specifici programmi che garantiscono la tracciabilità del prodotto, la biodiversità così come la sostenibilità ambientale ed energetica.
Il tesoro dell’acqua e la sfida dei rifiuti
Lo stesso avviene per le risorse idriche, che l’azienda valorizza sia nelle coltivazioni sia nel suo stabilimento vicino a Bologna (PM MTB) con soluzioni volte ad ottimizzarne il consumo e al recupero degli scarichi. Il sito, dedicato proprio ai prodotti senza combustione, ha infatti implementato specifici standard internazionali fino a dimezzare (-49,4%) la quantità di acqua consumata per unità prodotta. Non solo: il riciclo dell’acqua ha rappresentato il 33% dell’utilizzo totale di Philip Manufacturing and Technology Bologna, cosa che ha permesso di risparmiarne 145mila metri cubi. Quanto invece alla decarbonizzazione va detto che il 100% dell’energia elettrica utilizzata dall’impianto proviene da fonti rinnovabili certificate, a cui aggiunge l’autoproduzione tramite il suo impianto fotovoltaico, che è anche il più grande di cui il gruppo dispone su scala globale. Infine la sfida dei rifiuti, per vincere la quale Philip Morris Italia ha creato, insieme ai principali player del settore, il Consorzio ERION CARE, il primo nel nostro Paese pensato per prevenire l’abbandono nell’ambiente dei rifiuti di prodotti del tabacco e dei relativi filtri. L’attenzione è puntata sulla prevenzione di comportamenti ambientalmente scorretti, anche tramite campagne di sensibilizzazione.