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Politicamente corretto: inizia la rivolta degli intellettuali - Seconda parte

Eppure, nonostante tutti gli stratagemmi utilizzati, così come succede nelle peggiori dittature, i “reprobi” sono stati attaccati da loro illustri colleghi e dai maggiori giornali: tacciati di “ipocrisia” e “vanesio protagonismo”, nel migliore dei casi, “costretti” a ritirare la firma e a fare pubblica contrizione in due casi. Il manifesto è un primo passo, ma la strada da percorrere è, come si vede, ancora tanta. E i danni fatti dal “politicamente corretto”, soprattutto alle giovani generazioni (anche quelle facoltose che possono permettersi college di qualità), è forse irreparabile.

Corrado Ocone, 9 luglio 2020

 

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