Appunti sudamericani

“Prende 5 volte più voti”. La candidata che minaccia Maduro

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In Venezuela se si potesse candidare Maria Corina prenderebbe quasi 5 volte più voti di Maduro

La società di consulenza venezuelana Meganalisis ha presentato il suo ultimo sondaggio in vista delle prossime presidenziali, anche se quando si terranno e chi potrà partecipare la dittatura non lo ha ancora chiarito. María Corina Machado, la leader dell’opposizione già messa fuori gioco dal chavismo, si votasse oggi, otterrebbe il 50,1% nelle intenzioni di voto mentre Nicolás Maduro otterrebbe solo il 12,10%. La proiezione del candidato alle primarie dell’opposizione, in programma il prossimo 22 ottobre, dà invece a Maria Corina il 65% sui suoi rivali più stretti, ovvero Henrique Capriles con l’8,7%, Delsa Solórzano con l’8,7%, Andrés Velásquez con il 4,69%, César Pérez Vivas con il 4,2% e Carlos Prosperi con il 3,1%.  

María Corina, sempre più popolare in Venezuela, è stata bandita dalla “giustizia” elettorale di Maduro per 15 anni oltre ad avere ricevuto minacce di morte e aggressioni, anche da parte di guerriglieri colombiani appartenenti all’ELN, in trattative di pace all’Avana con Gustavo Petro. Senza María Corina alle elezioni presidenziali del 2024 Maduro vincerebbe la sua seconda rielezione con il 22% davanti ad Henrique Capriles che otterrebbe il 18% dei voti.

Una delle ultime denunce di Villavicencio riguardava il presidente colombiano Petro

Il candidato presidenziale ecuadoriano Fernando Villavicencio era anche un noto giornalista investigativo che ha combattuto la corruzione nel paese. Una delle sue ultime accuse riguardava il cugino di Nicolás Petro, figlio del presidente colombiano Gustavo Petro. Quando è stato scoperto lo scandalo sul finanziamento illegale della campagna che coinvolge il presidente colombiano, Villavicencio aveva assicurato che tali fondi irregolari erano passati attraverso i cittadini ecuadoriani, una versione supportata dall’ufficio del Procuratore generale della Colombia e dal materiale probatorio presentato dal magistrato Mario Burgos che porta avanti l’inchiesta a Bogotá.

In un video Villavicencio aveva chiesto all’ufficio del Procuratore generale dell’Ecuador, Diana Salazar, di chiedere alla giustizia colombiana informazioni su Raisa Vulgarín, candidata correista per l’Assemblea nazionale per il partito della Rivoluzione cittadina e compagna di Camilo Burgos, cugino di Nicolás Petro. Il defunto candidato alla presidenza ha sottolineato lo scorso 29 luglio che Nicolás Petro-accusato di riciclaggio di denaro e arricchimento illecito-e Vulgarín avevano una relazione molto stretta e ha ribadito che il figlio di Petro aveva legami con politici legati al latitante ed ex presidente dell’Ecuador, Rafael Correa.

Villavicencio assicurò che sia Vulgarín che Burgos erano incaricati di trasportare e spostare denaro. Anche nelle chat pubblicate dai media colombiani della ex moglie di Nicolás Petro, anche lei imputata, viene menzionata Raisa Vulgarín. In queste conversazioni, lei parla con il figlio di Petro del trasferimento di 200 milioni di pesos colombiani (circa 50mila euro) in contanti da Bogotá a Barranquilla.

Paolo Manzo, 14 agosto 2023


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