Esteri

“Pronti ad intervenire”. L’Iran minaccia Israele: la guerra può allargarsi

Israele concede altre tre ore per permettere l’evacuazione degli abitanti di Gaza. L’Iran minaccia l’intervento militare

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“Abitanti di Gaza, negli ultimi giorni vi abbiamo esortato a lasciare Gaza City ed il nord della Striscia e di spostarvi a sud del Wadi Gaza per la vostra sicurezza. Oggi, vi informiamo che fra le ore 10:00 e le 13:00 (ora locale) Israele non colpirà l’itinerario indicato dalla nostra cartina per raggiungere quella zona”. Si è svegliata così la popolazione della striscia di Gaza, dopo i pesanti bombardamenti di Tel Aviv nel corso di questa notte.

Israele si prepara

L’annuncio è stato seguito dalla promessa di non voler iniziare l’operazione via terra, volta a conquistare Gaza City, fino a quando non sarà completata l’evacuazione dei civili (circa 1.1 milioni di abitanti che nel corso delle ultime 36 stanno abbandonando la parte settentrionale della striscia per raggiungere le aree più a sud). Insomma, il governo di Netanyahu si prepara “alle grandi operazioni militari“, che preannunciano la presa del centro più importante governato da Hamas.

Nel frattempo, anche al confine, è iniziato lo sgombero di un’altra città, questa volta israeliana, ovvero Sderot, tra i primi nuclei ad essere oggetto dell’invasione dell’organizzazione terroristica di sabato scorso. I 30mila cittadini sono stati trasferiti nei luoghi più sicuri di Israele, come già annunciato dal sindaco della città, Allon Davidi.

Iran: “Conseguenze di vasta portata”

Ma le novità più importanti si registrano fuori dalle tensioni Hamas-Israele-Palestina. L’Iran, infatti, ha dichiarato che, se le “grandi operazioni militari israeliane” proseguiranno, ecco che Teheran sarebbe pronta ad intervenire a fianco dei palestinesi. Una minaccia che, nei fatti, andrebbe ad estendere il conflitto e ad eliminare definitivamente il velo posto dal regime di Khamenei, il quale ha sempre negato in queste ore di aver finanziato i militari di Hamas per l’attacco contro Tel Aviv. Eppure, chiare sono state le prove pubblicate dal Wall Street Journal, dove vi sarebbe stato non solo un semplice aiuto, bensì una pianificazione a quattro mani dell’invasione.

Per approfondire:

“Se i crimini di guerra e il genocidio dell’apartheid israeliano non verranno fermati immediatamente, la situazione potrebbe andare fuori controllo e ripercuotersi su conseguenze di vasta portata“, ha affermato la missioni iraniana all’Onu. Si conti che, ormai da mesi, Teheran ha iniziato ufficialmente il programma nucleare, dopo il clamoroso via libera dell’amministrazione americana all’inizio di quest’anno.

L’Iran ed il nucleare

Un errore geopolitico madornale, quello americano, che non si traduce solo in una maggiore fonte di destabilizzazione del Medio Oriente (e quindi, a cascata, di Israele), ma che garantisce l’arma atomica anche agli alleati iraniani, facendo quindi riferimento a Russia e Corea del Nord su tutti. Negli ultimi mesi, Teheran ha spostato sempre più a fondo i propri impianti nucleari, con l’obiettivo di evitare sabotaggi o attacchi. Per di più, l’arricchimento di uranio sta andando sempre più vicino al livello minimo necessario per costruire la bomba atomica. Uno scenario che potrebbe subire una brusca accelerazione, soprattutto dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas.

Nel frattempo, il ministro degli Esteri iraniano, Hussein Amirabdollahian, ha incontrato il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Doha, come riferito dall’agenzia di stampa Irna. Amirabdollahian è arrivato in Qatar dopo una serie di visite coordinate in Iraq, Siria e Libano. Il nuovo fronte anti-Israeliano.

Matteo Milanesi, 15 ottobre 2023

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