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“Quei radical chic che stanno distruggendo la mia Forza Italia”

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Un fedele commensale della zuppa e coordinatore di Forza Italia Giovani della Provincia di Ancona mi chiede di pubblicare questa lettera aperta sul momento attuale e recente del suo partito. Accolgo volentieri la richiesta: come potrete leggere, il giovane attivista esprime il proprio dissenso nei confronti degli esponenti fenomeni radical chic di Forza Italia. Parole forti che potrebbero pregiudicare la permanenza in Forza Italia del giovane coordinatore. “Sinceramente però non mi interessa”, mi scrive. “Ho 24 anni ed è proprio ora che sento di dover lottare per le mie idee”. Come dargli torto…

Scrivo a malincuore questa lettera perché ognuno di noi vorrebbe scrivere tutto il meglio sulla propria squadra. Sono un coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani e leggo con rammarico le polemiche di questi giorni a proposito dell’astensione sulla mozione Segre.

Il rammarico non deriva dalle scontate bordate della sinistra, ma dall’ipocrisia del fuoco amico. Un fuoco amico che dimentica il passato pur di alimentare la propria retorica anti-salviniana. Sono un conservatore che crede fortemente nella free market economy, quindi un liberista. Rivendico con orgoglio la mia anima atlantista e filo israeliana. Sono anche un grande sostenitore dell’Europa Unita (che scrivo in maiuscolo!), quell’unità sognata dai padri fondatori che, con i Trattati di Roma, diedero avvio a una stagione di pace e benessere senza precedenti nella storia del Vecchio Continente. Per queste ragioni alcune volte non mi ritrovo nelle uscite della destra sovranista, ma sono convinto che la presenza del mio partito all’interno della coalizione di centro destra sia fondamentale.

Forza Italia ha fondato il centrodestra. Grazie alla lungimiranza di Silvio Berlusconi nel 1994 nasce la casa dei moderati in Italia e quindi il bipolarismo. È triste assistere a uno spettacolo indecoroso per la nostra storia. Una piccola parte di classe dirigente che si arma di fucile per sparare contro il proprio partito. Un gruppo di senatori e deputati che pur di alimentare questa retorica di una Forza Italia appiattita sulla Lega, non contribuisce a far passare la linea del partito. Non aiuta i propri colleghi a far emergere la mozione sull’antisemitismo e sull’hate speech affossata dalla maggioranza la settimana scorsa. Non si cura di far opposizione all’ipocrisia della sinistra che ha sempre rivendicato posizioni filo palestinesi e sostenuto l’inesistenza dello Stato di Israele.

Tantomeno la falsità dei 5 stelle che con questa mozione vogliono pulirsi la coscienza dopo anni di continue fake news e insulti sui social. Si ricordino questi senatori “forzisti”, che i nostri governi hanno dimostrato con i fatti la loro vicinanza al popolo ebraico e allo Stato di Israele, proponendo addirittura il suo ingresso all’interno dell’Unione Europea. Si ricordino questi signori che i nostri governi hanno avuto al Ministero degli Esteri personaggi come Antonio Martino, umile discepolo di un premio Nobel all’economia Milton Friedman. Lo stesso Martino (figlio di un firmatario dei Trattati di Roma, Gaetano Martino) che come meta del suo primo viaggio da Ministro scelse proprio Israele.

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