Politica

Il caso Soumahoro

Quel dettaglio che sbugiarda la “combriccola Soumahoro”

I paladini di Soumahoro, Diego Bianchi e Marco Damilano, sono stati smascherati da Striscia La Notizia

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Ormai da qualche giorno è diventato ufficiale: la sinistra ha iniziato il suo scaricabarile contro il deputato di Verdi-Sinistra Italiana, Aboubakar Soumahoro, dopo lo scandalo che ha riguardato la cooperativa della suocera (di cui la moglie ne era consigliere), indagata per il reato di malversazione. I paladini del mondo radical e progressista, a partire da coloro che lo hanno fatto candidare ed eleggere, hanno subito preso le distanze dal deputato, nonostante il parlamentare con gli stivali abbia sempre espresso la propria estraneità ai fatti (ed effettivamente non risulta essere indagato dalla Procura).

Per approfondire:

  1. Soumahoro, terremoto a sinistra: “Sapevano tutto dall’inizio”
  2. Perché la sinistra non difende Soumahoro
  3. “Sono turbato”. Il mistero sul vertice: per Soumahoro si mette male

Eppure, appare curioso il passaggio istantaneo da nuova stella della sinistra all’emarginazione più completa; fino ad arrivare, da parte di chi lo ha sostenuto, a sbugiardarne qualsiasi rapporto o conoscenza. In particolare, stiamo parlando di due giornalisti (rigorosamente di sinistra), uno conduttore di Propaganda Live e l’altro de L’Espresso: Zoro e Marco Damilano.

Durante l’ultima puntata del programma di La7, Diego Bianchi (in arte Zoro) avrebbe affermato che Soumahoro sarebbe salito sul suo palco “una o due volte, sulla terza ho già qualche dubbio”. Ma la storia non mente, e racconta uno scenario completamente opposto. Oltre alle interviste del 2018 e del 2019, infatti, il deputato con gli stivali è stato interpellato da Zoro nella puntata dello scorso 14 ottobre, dove dopo un’intervista ha addirittura esortato il pubblico ad applaudire l’esponente di Verdi-Sinistra Italiana. E ancora, contatti tra i due si sono verificati nel 2021, quando Bianchi fu protagonista di un reportage nel foggiano, proprio per raccontare la Liberazione del 25 aprile, festeggiata della Lega Braccianti e Soumahoro.

Insomma, qualcosa di più di “una o due volte in studio”. Non è un caso che, ieri sera, Striscia La Notizia ne abbia colto immediatamente la figuraccia. In un’operazione di revisionismo della sua conoscenza del deputato di Sinistra Italiana, Zoro fa intendere che il parlamentare e la moglie conoscessero di persona Papa Francesco, mostrando un loro selfie in Vaticano. Eppure, Bianchi omette un aspetto decisivo: a presentarli al pontefice è stato Marco Damilano, pupillo di Propaganda Live ed ospite fisso dal 2013 al 2022.

Striscia La Notizia scopre che, nello stesso giorno del selfie del Santo Padre con Soumahoro, era presente in Vaticano anche Damilano, che avrebbe corrisposto a Francesco un numero de L’Espresso, al cui interno erano presenti alcune foto del deputato con gli stivali in compagnia (guarda caso) del conduttore di Propaganda Live.

Insomma, Diego Bianchi e Marco Damilano “hanno organizzato un bel trappolone”: si tratterebbe di uno scaricabile pure nei confronti del pontefice, cercando nei fatti di mascherare il loro sostegno passato alla figura di Aboubakar Soumahoro. “Prima, per accrescere la popolarità di Soumahoro, lo hanno presentato al Santo Padre. Poi, per sminuire le proprie responsabilità, hanno incolpato il povero Francesco di aver fatto lui una foto con il sindacalista ivoriano“, commenta Striscia La Notizia.

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