Articoli

Renzi in Arabia in ginocchio da Bin Salman - Seconda parte

Si può menare il torrone con la svolta green e solcare i cieli coi jet privati, personali. Si possono predicare i valori più alti e nobili, tutti nell’alone dell’armamentario democratico, e poi cercare la pietra filosofale senza andar per il sottile, anche per satrapie e regimi assoluti. Renzi sa meglio di altri che quello che conta è il soldo, è il restare a tutti i costi nella scia della notorietà, il “purché si parli di me” che poi si tramuta in soldo: se ci sono altri scopi, altri intenti purissimi, chiediamo scusa, non li abbiamo visti. Tutto questo viene chiamato riformismo quando è se mai l’eterna lotta di classe alla buona, uscire dalla mediocrità, sistemarsi in tempo per la vecchiaia. Cioè quello che la sinistra addebita sempre a tutti tranne che a se stessa.

Da cui il solito chiudersi all’angolo dei nostalgici, dei massimalisti: ah, questa non è la vera sinistra, questo è il tradimento della vera sinistra. Ma quale sarebbe quella vera? Quella del 1921? Dei Togliatti e dei Secchia? L’altra del Berlinguer che predicava questione morale e intanto occupava il parastato e anche la Rai? Nessuno fra gli inconsolabili che sia mai sfiorato dall’atroce sospetto: ma se la vera sinistra fosse stata quella e oggi fosse questa, sua discendente naturale? In attesa che qualcuno spieghi finalmente dove starebbe questa sinistra vera e bella, disinteressata, dalle ali nobili, bisogna accontentarsi del venditore di parole fiorentino: Bomba o non Bomba, è arrivato a Riad e poi, subito, da Mattarella a illustra i suoi garbugli, le sue astuzie calandrinesche. Fin che glielo fanno fare…

Max Del Papa, 29 gennaio 2021

PaginaPrecedente
PaginaSuccessiva
Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it

LA RIPARTENZA SI AVVICINA!

SEDUTE SATIRICHE

www.nicolaporro.it vorrebbe inviarti notifiche push per tenerti aggiornato sugli ultimi articoli