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Rezza prepara la prossima emergenza: “Arriverà l’epidemia X”

Stato d’emergenza eterno? Perché no: basta trovare un’altra pandemia

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Lo segnalavamo ieri, dando ragione a Massimo Cacciari: sarebbe ora che il governo e gli esperti ci spiegassero a che condizioni potrà terminare lo stato d’emergenza. Quanti contagi? Quanti morti? Quante vaccinazioni? Senza ambiguità, senza “poi vedremo”, senza contraddizioni, senza balletti mediatici di esponenti politici o tecnici che parlano di una liberazione imminente, mentre altri anticipano che il super green pass dovrà durare almeno fino a primavera. E invece, che succede? Succede che Gianni Rezza, direttore della Prevenzione al ministero della Salute, già lancia quella futura, di emergenza.

Per carità, ci sarebbe l’imbarazzo nella scelta: dal cambiamento climatico alla terza guerra mondiale, di motivi per limitare libertà e diritti, i governi ne possono trovare a bizzeffe. È una facile scorciatoia per tenere sotto controllo quel dissenso sociale che era all’origine dell’ascesa delle forze populiste e sovraniste: le persone chiedono risposte, il potere, che non sa dargliele, si rifugia nella logica della paura e della sorveglianza. Ma il repertorio sanitario è ancora quello più caldo, oltre che il più familiare a Rezza. Il quale, infatti, tira fuori la “malattia da epidemia X”. Ovvero, la prossima patologia infettiva che si diffonderà sul pianeta, a causa di un agente patogeno ancora ignoto, che potrebbe derivare da “virus trasmessi dalle zanzare”, anche se “quelli che ci preoccupano di più sono i virus respiratori”.

Insomma, non mettetevi troppo comodi: come disse Ursula von der Leyen, siamo nell’era delle pandemie. E immaginate quanto sarà facile, dopo lo spavento del Covid, convincerci a rinunciare alle nostre libertà anche quando compariranno agenti patogeni meno contagiosi e mortiferi del Sars-Cov2.

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