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Il caso all'Ordine dei medici

“Rigetta l’uso del green pass”. E radiano il medico no vax

L'odore dei soldi / Salute

Quando una materia complessa come la medicina, scienza probabilistica per definizione, si trasforma in un dogma di granito, chiunque osi dissentire ne subisce le dure conseguenze. E se a farlo è una anestesista, come la dottoressa Barbara Balanzoni, che ha sempre contestato in radice le misure messe in atto per contrastare la pandemia di Sars-Cov-2, viene letteralmente radiata dall’albo professionale dei medici.

Il medico radiato dall’ordine

Il fatto è avvenuto a Venezia, dove il locale Ordine dei medici ha deciso di radiare dall’albo la dottoressa bolognese. Le motivazioni sono state depositate in ufficio e inviate all’interessata lunedì ma la decisione risale ancora al 3 maggio scorso. Si legge nel testo ufficiale: la dottoressa è colpevole di “aver tenuto in più occasioni, in qualità di medico, un comportamento violento, intimidatorio, aggressivo e volgare, sostenendo posizioni prive di evidenze scientifiche e contro la gestione sanitaria della pandemia, incitando a manifestare contro il proprio ordine professionale per aver dichiarato pubblicamente di continuare ad esercitare la professione dopo l’avvenuta sospensione per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale».

“Farò ricorso”

Ovviamente l’anestesista eretica non ci sta e ha immediatamente annunciato ricorso contro un giudizio di condanna che ne decreta la morte professionale, sebbene la radiazione non sarà esecutiva fino al 27 luglio prossimo, il tempo necessario alla Balanzoni di opporsi al durissimo provvedimento. Secondo quest’ultima tutto era stato già deciso, dal momento che il complesso iter della radiazione si è svolto in tempi troppo brevi per non essere sospetti. In particolare, l’anestesista lamenta il fatto che la commissione chiamata a valutare il caso avrebbe utilizzato nei suoi riguardi metodi spicciativi. “Dicono che le mie informazioni sono antiscientifiche – sottolinea la Balanzoni – ma non hanno in alcun modo commentato gli articoli che ho dato. C’è un buco motivazionale dal mio punto di vista”.

La critica al green pass

In realtà, leggendo gli atti della stessa sentenza, nei quali vengono riportate alcune frasi pubblicate on line dalla stessa Balanzoni, la sua posizione appare indifendibile, soprattutto in merito all’uso di un linguaggio inaccettabile che va ben oltre un civile e pacato dissenso nei riguardi delle citate misure sanitarie.

Tuttavia, a sorprendere è un passaggio del provvedimento con cui l’Ordine ha radiato la dottoressa. Dopo aver correttamente stigmatizzato i toni aggressivi e violenti usati dalla “incolpata”, si legge: “La dottoressa Balanzoni nel suo ruolo di medico ed abusando della credibilità che il suo status professionale le attribuiva ha assunto, con toni estremamente violenti ed aggressivi, una posizione di completo e totale rigetto di tutta la gestione pandemica, dalla campagna vaccinale all’utilizzo del green pass“.

Ma allora, ci chiediamo: la dottoressa Balanzoni è stata radiata per aver continuato a “prescrivere cure anti Covid anche dopo essere stata sospesa”, per aver “aggredito verbalmente” i colleghi o anche perché ha osato criticare, seppur con toni e contenuti eccessivi, la più restrittiva gestione pandemica d’Occidente, un obbligo vaccinale senza precedenti e l’utilizzo di un lasciapassare sanitario di stampo stalinista? 

Per dirla in altri termini, la colpa di quest’ultima è legata al modo ben poco commendevole con cui essa ha voluto dissentire oppure sotto sotto ciò che le si imputa è il dissenso in quanto tale?   Perché in quest’ultimo caso la ratio della radiazione risulterebbe altrettanto inaccettabile.

Claudio Romiti, 28 giugno 2022

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