Cronaca

Risparmio energetico, città al buio ostaggio della criminalità

Le soluzioni dei Comuni per risparmiare energia portano strade senza luci e rischi sulla sicurezza

Cronaca

Adesso basta con questa tiritera del risparmio energetico. Accendete quelle luci per favore! La politica di risparmio adottata da tanti comuni d’Italia l’anno scorso, rischia di passare in sordina, di consolidarsi, di divenire una sorta di abitudine dalla quale poi è difficile svegliarsi. Come era accaduto con il Covid, non appena ti tolgono un pezzetto di libertà, poi quel pezzetto diventa consuetudine, diventa prassi, di proprietà loro e nessuno te lo ridà indietro. Passano gli anni, la gente si abitua e buonanotte al secchio.

Risparmiare va sicuramente bene, ma a voi pare mai possibile che le strade dei paesi, soprattutto quelli di campagna, siano ancora con i lampioni spenti? Quanto ancora andranno avanti con questo stratagemma dei risparmi energetici? È vero, le bollette sono aumentate, i rincari ci sono, ci sono stati; i mercati sono volatili, le quotazioni in rialzo, ma qui a rimettercene è la sicurezza dei cittadini.

Per citarvi un esempio. L’altra sera è accaduto che in un quartiere anche abbastanza popolato – siamo a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia – alcuni malviventi abbiano cercato di introdursi in alcune abitazioni. Poi essendo disturbati da cani allarmi e gente che gridava, hanno pensato bene di volgere lo sguardo altrove. Chi scrive era presente e riporta quanto segue. Era all’incirca l’una di notte e prima ha iniziato a strimpellare la sirena di una casa. I cani hanno iniziato ad abbaiare. E a latrare. Ma latravano che pareva si scannassero. L’allarme si è interrotto, e dopo una mezz’oretta ha iniziato a suonarne un altro. I cani hanno iniziato ad abbaiare di nuovo. L’allarme si è interrotto nuovamente e dopo poco ha iniziato a suonarne un altro ancora. I cani hanno ripreso il loro concerto. E poi all’improvviso un tonfo sordo. Come un arnese che casca. O un tizio che inciampa da qualche parte.

Per strada, tutti i lampioni, ma proprio tutti, tutti, erano spenti. Erano spenti quelli lungo le vie, quelli in piazza, quelli a ridosso del fiume dove si annidano i malviventi. Buio pesto. In giro non si vedeva un lampeggiante, non si vedeva una volante. Niente di niente. E tutto questo, nel nostro silenzio, continua a essere normale. Anzi, non rari sono i casi dei comuni spreconi: chi imbelletta i palazzi comunali – quelli sono sempre illuminati – chi illumina le fontane, chi lascia accese le luci nelle biblioteche vuote o nelle stanze dei bottoni, vuote anche quelle.

Per approfondire:

Ciò non accade solo nei paesini sperduti dell’entroterra veneto, accade in molti comuni di tutte le regioni d’Italia. C’è chi spegne l’illuminazione dalla mezzanotte alle 6 del mattino seguente. Chi spegne un lampione sì e uno no ( e fin qui ci può anche stare) ma c’è anche chi spegne dalle dieci di sera. Qualche cittadino è ricorso al porto d’armi e chi rincasa oltre la mezzanotte, in qualche caso, finisce col munirsi di una spranga per evitare che qualcuno lo pugnali alle spalle. Le infermiere, poi, che fanno i turni di notte, sono perfino impaurite a uscire di casa al mattino quando è buio.

Del resto, soprattutto nel Nordest, la paura delle rapine è più viva che mai. La  senti, la percepisci, la cogli. La cogli negli sguardi della gente, nelle parole, nei gesti, nei commenti. In quelle case che diventano bunker di cemento collegate con le forze dell’ordine, dove i cittadini – che pagano le tasse – ci investono e le amministrazioni comunali come risposta spengono le luci. A ottobre scorso, a Limana, un comune di appena 5 mila anime in provincia di Belluno, proprio per le strade buie, iniziò una raffica di furti in paese. Non è una novità. Dove domina l’oscurità, la sicurezza viene meno. Ora accendete quelle luci per favore!

Serenella Bettin, 29 giugno 2023