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Salvini “assolto”: ci sono due giustizie? - Seconda parte

La sinistra e il MoVimento 5 Stelle inciampano nella coazione a ripetere, demandando la lotta politica alla “giustiziabilità” degli avversari. Il proscioglimento decretato dal Gup di Catania ci fa riporre fiducia in quei magistrati ispirati all’imparzialità nella lettura della documentazione probatoria, sottraendola alla temeraria attribuzione di reati che, se fossero stati riconosciuti, avrebbero esautorato la sovranità democratica delle istituzioni rappresentative. Tuttavia, se a Catania sulla vicenda Gregoretti è possibile attestare che “c’è un giudice a Berlino”, in quel di Palermo, per l’analogo caso della Open Arms, si è raggiunta una conclusione opposta con il rinvio a giudizio di Salvini. Nella stessa isola osserviamo la mostrificazione di un’autorità giudiziaria bifronte con due “giustizie”, che corroborano l’esigenza di riformare la complessa organizzazione giudiziaria. È urgente emendare quelle patologie ataviche che concorrono al deperimento della fiducia dei cittadini verso l’equilibrio dei poteri di cui la giustizia rappresenta un perno fondamentale.

Andrea Amata, 14 maggio 2021

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